Il Dipartimento di Stato Usa ha ammesso che alcune imprese tessili statunitensi ed europee si sono rifornite presso le fabbriche ospitate nell’edificio crollato alcuni giorni fa a Dacca, capitale del Bangladesh, uccidendo almeno 400 persone.
«Alcune società che lavoravano nello stabile (crollato) sembrano avere legami con numerose imprese negli Stati Uniti e in Europa e noi continueremo a discutere con queste imprese del modo in cui possono migliorare le condizioni di lavoro nel Bangladesh», ha dichiarato il portavoce del ministero degli esteri Usa, Patrick Ventrell.
«Gli Stati Uniti sono fortemente impegnati con il governo del Bangladesh, con gli esportatori e gli importatori sulle questioni dei diritti dei lavoratori e le condizioni di lavoro e di sicurezza», ha aggiunto.