La polizia turca è intervenuta a Taksim a Istanbul con cannoni ad acqua e gas
lacrimogeni contro diverse centinaia di persone riunite sulla
piazza per solidarietà con gli occupanti di Gezi Park. Esplosioni a Gezi Park e violenza dei poliziotti. La polizia sta radendo tutto al suolo: tende, barelle, si picchia. La polizia sta negando ai soccorritori di prestare le prime cure alle persone ferite.
Solo pochi minuti fa fonti della protesta avevano contattato Globalist per lanciare l’allarme: nonostante l’ultimatum lanciato dal governo per lo sgombero di Gezi Park sia domani sera, è ritenuto molto probabile che questa notte ci sarà un attacco delle unità antisommossa che si preparano all’azione di forza che molti settori del governo vogliono e che Erdogan ha più volte promesso.
L’allarme si era diffuso tra i dimostranti dopo che nell’area circostante alò cuore della protesta sono arrivate numerose unità della polizia che si stanno equipaggiando e preparando la cariche. La tensione è altissima. Si temono gesti inconsulti, mano pesante dei poliziotti e, magari, qualche reazione estrema.
In precedenza gli attivisti di Gezi Park avevano deciso di proseguire l’occupazione, nonostante l’apparente disponibilità espressa ieri dal premier recep Tayyip Erdogan a sospendere la riqualificazione del sito. “Continueremo la nostra resistenza contro ogni ingiustizia che avviene nel nostro paese… È Solo l’inizio, la nostra lotta continuerà”, si legge nel comunicato diffuso da Tayfun Kahraman, esponente di spicco della Piattaforma Taksim, che riunisce 116 movimenti di protesta, uno dei due membri di Taksim Solidarity che ha incontrato Erdogan. Cade nel vuoto la richiesta del governo a una delegazione di manifestanti incontrata proprio nella capitale di convincere le centinaia di persone che occupano da giorni Gezi Park a Istanbul a lasciare l’area.
E così Erdogan è tornato a mostrare i muscoli: “Lo dico chiaramente: se la piazza Taksim non sarà evacuata, le forze di sicurezza di questo paese cominciano a sgomberarla”, ha dichiarato il premier turco, di fronte alle decine di migliaia di sostenitori del governo in piazza oggi ad Ankara. Nel quartiere roccaforte del Partito per la giustizia e lo sviluppo del primo ministro dove è stato organizzato il comizio, Erdogan si è rivolto alle “masse silenziose” che lo appoggiano mentre in Turchia è in corso un “complotto” contro il governo: “Sapete il complotto che è stato ordito, la trappola che è stata costruita. Voi siete qui, voi state rovinando questo pericoloso attacco”, ha detto il premier alla folla che lo incitava a non piegarsi.
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