Da un collega svizzero (del quale per evidenti motivi abbiamo ritenuto di non rivelare il nome) abbiamo ricevuto questo messaggio da Piazza Taksim. Una storia non di censura ma di pressione sui giornalisti. La democrazia in Turchia deve ancora crescere molto.
In questi giorni sto facendo le dirette circondato dalla polizia con mitra puntati. Più che proteggerci sembra che ci intimidiscano in qualche modo, infatti appena finiamo abbassano i mitra. Lo fanno con tutti giornalisti. Ed è un continuo via vai di gente che passa, rimane a fissarci e ci fotografa. Ovvio che non sono tutti normali cittadini o turisti. Inizio a sentirmi poco sicuro anche in albergo, troppi giornalisti. Questi sono pazzi.C’è bisogno di altri commenti? Solo un augurio di buon lavoro a quei colleghi che tra tante difficoltà stanno testimoniando la rivolta. Nonostante pressioni e minacce, più o meno larvate.