Niente velo per le insegnanti turche. In attesa che le leggi in materia cambino, come da tempo il governo di Ankara prova a fare, il ministero dell’Istruzione ha negato il reintegro a un’insegnante espulsa 12 anni fa perchè indossava il velo islamico in classe.
Sul caso si era proncinato, in ultimo grado di giudizio, il Consiglio di Stato, che aveva chiesto il reintegro. Ma il ministero si è ugualmente opposto al riassunzione della docente di religione G.D, obiettando che “non è contro la legge licenziare una insegnate che non rispetta il codice di abbigliamento contenuto nella legge sul pubblico impiego”.
Nel 2001, la donna della provincia di Samsun, sul Mar Morto, era stata sospesa per aver “violato il codice d’abbigliamento e minato la pace e l’ordine indossando il velo in classe per motivi ideologici”.
Ma l’insegnante decise di ricorrere prima al tribunale amministrativo, che respinse la sua istanza, e poi al Consiglio di Stato, che dopo un lungo iter ha deciso il suo reintegro perche’ “la presenza dell’insegnate velata in classe non viola l’ordine e la pace delle istituzioni e non si può provare che lo indossasse con obiettivi ideologici o politici”.
Ma il ministero dell’Istruzione, come riporta il quotidiano Taraf, ha deciso di disattendere la decisione dei giudici, sottolineando come, a prescindere da ogni motivazione ideologica, il codice d’abbigliamento attualmente in vigore vieta il velo e la decisione va quindi rivista. Il divieto di indossare il velo negli uffici pubblici e nelle scuole è un retaggio kemalista contro il quale il governo del filo-islamico Partito Giustizia e Sviluppo (Akp) ha più volte provato a intervenire, scontrandosi finora con il “no” della Corte costituzionale.
[GotoHome_Torna alla Home]