Cameron: prove dell'uso di armi chimiche davanti agli occhi
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Cameron: prove dell'uso di armi chimiche davanti agli occhi

Secondo il premier britannico le prove della responsabilità del regime siriano sono convincenti: la Gran Bretagna si prepari per una forte risposta internazionale.

Cameron: prove dell'uso di armi chimiche davanti agli occhi
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29 Agosto 2013 - 17.44


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David Cameron è personalmente certo che sia stato il regime siriano a lanciare l’attacco con i gas che il 21 agosto ha ucciso 1.300 persone a Damasco. Ma allo stesso tempo il premier britannico ha ammesso che non esiste “una certezza al 100%” su questo punto, nell’intervento ai Comuni.

Cameron ha anche assicurato che la situazione in Siria è diversa dall’Iraq del 2003, in cui l’opinione pubblica fu tratta in inganno dai rapporti di intelligence Usa sul presunto arsenale di armi di distruzione di massa di Saddam Hussein.

Quella che all’epoca fu la giustificazione dell’invasione, cui Londra partecipò entusiasticamente sotto la guida di Tony Blair. Armi mai trovate in 8 anni.

Cameron ha comunque sottolineato che a differenza dell’Iraq dieci anni fa, gli elementi per giustificare l’intervento non sono bastati solo su elementi di intelligence (rapporti dei servizi segreti). Non c’è dubbio che sia avvenuto un attacco chimico. Le prove, che indicano come sia stato il governo siriano ad usare queste armi la scorsa settimana, «sono di fronte ai nostri occhi».

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Le prove della responsabilità del regime siriano nell’attacco chimico del 21 agosto sono «convincenti» e la Gran Bretagna «non dovrebbe rimanere a guardare», ma «prepararsi per una forte risposta internazionale». Lo ha detto il premier britannico David Cameron nel corso del dibattito ai Comuni, dove ha presentato la mozione del governo sulla Siria. Per Cameron, un’azione militare contro il presidente siriano Bashar Al Assad sarebbe «impensabile» di fronte a una «schiacciante opposizione» in seno al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Tuttavia, ha detto il premier, l’approvazione dell’Onu non sarebbe l’unica base legale per intraprendere un’azione. Rispondendo alla domanda di un parlamentare, Cameron ha detto di ritenere che probabilmente il regime siriano ha usato le armi chimiche per «tastare il terreno» e capire fino a che punto poteva spingersi. Se non ci sarà una risposta internazionale, ha detto ancora il premier, il regime «sarà portato a pensare che potrà usare ancora queste armi impunemente».

«Dobbiamo fare la cosa giusta nel modo giusto»: ha detto il primo ministro britannico presentando in parlamento la mozione del governo sulla Siria. «Dobbiamo imparare dalle lezioni del passato», ha aggiunto con chiaro riferimento all’intervento in Iraq nel 2003, «ma lo spettro degli errori del passato non deve paralizzarci. Dobbiamo fare la cosa giusta nel modo giusto». Il mio obiettivo su questo tema, ha continuato, «è unire il paese, non dividerlo».

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