Il conflitto in Siria rischia seriamente di provocare gravi ripercussioni anche sugli Stati vicini. E non solo perché ci si trova in una delle regioni più “calde” del pianeta. È già una realtà infatti il dramma dei profughi che fuggono dal Paese lacerato dalla guerra civile.
In Libano se ne contano oltre due milioni e la situazione è pressoché insostenibile per un Paese grande come l’Umbria e con appena quattro milioni di abitanti. L’ultimo allarme e una nuova richiesta di aiuto sono stati lanciati dal sindaco di Al Goweibwh, località della regione di Byblos, Ali Berro, nel corso di una conferenza stampa nella sede di Cagliari dell’associazione Assadakah.
«Sta diventando sempre più difficile sostenere questa situazione» ha spiegato Berro. «Le tensioni riguardano il problema del lavoro ma anche le spese sostenute per le cure dei nuovi arrivati, oltre alla questione sicurezza. Tutto questo in una situazione nella quale a volte lo stato non riesce nemmeno a pagare i suoi impiegati. Abbiamo bisogno dell’aiuto della comunità internazionale. Il Libano sta cercando una sua via di uscita con un modello di convivenza pacifica anche tra religioni: la nostra regione è un esempio. Distruggere questa diversità – ha concluso Berro – significa portare all’estinzione il nostro Paese».