Ankara, manifestante ucciso da un lacrimogeno
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Ankara, manifestante ucciso da un lacrimogeno

Ahmet Atakan stava manifestando ad Antakia per chiedere il processo degli agenti che lo scorso giugno hanno ucciso un ragazzo di 14 anni.

Ankara, manifestante ucciso da un lacrimogeno
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10 Settembre 2013 - 11.57


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Un ragazzo di 22 anni, Ahmet Atakan, è morto ieri sera ad Antakia (Antiochia), nel sud della Turchia, vicino al confine con la Siria, dopo essere stato colpito alla testa da un lacrimogeno. Il giovane, insieme a un centinaio di persone, stava manifestando per chiedere il processo degli agenti che nel giugno scorso uccisero Berkin Elvan,un ragazzo di 14 anni.

Anche Elvan fu ucciso da un lacrimogeno sparato durante gli scontri contro il governo di Recep Tayyip Erdogan. Quello del ragazzo fu un incidente, infatti Elvan non stava partecipando alla manifestazione, ma si trovava lì per caso mandato da una vicina a comprare il pane.

Mentre quella di questa notte è un’altra vittima della lotta politica che sta infiammando la Turchia da mesi. Infatti scontri si sono verificati anche a Istanbul, dove la polizia ha usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti.

La manifestazione in cui è morto Ahmet è stata organizzata anche per solidarietà agli studenti dell’Università Tecnica del Medio Oriente di Ankara (Odtu), che si oppongono alla costruzione di una nuova autostrada che comporterebbe la distruzione di un bosco nel parco del campus dell’università. Nei giorni scorsi gli studenti si sono scontrati più volte con le forze dell’ordine.

Una versione diversa dell’uccisione del giovane è stata diffusa dall’agenzia ufficiale Anadolu, la quale sostiene che il ragazzo sia morto in seguito a una caduta e assicura l’esistenza di immagini che riprendono i manifestanti mentre lanciano sassi contro la polizia. Atakan è il sesto manifestante ucciso dall’esplodere delle proteste contro la distruzione di Gezi Park a Istanbul, la scorsa estate. Si conta una vittima anche tra la pubblica sicurezza.

La stampa turca accusa la spietata repressione delle manifestazioni pacifiche di giugno che, secondo i media, ha contribuito alla sconfitta di Istambul nella competizione per l’assegnazione delle Olimpiadi 2020, vinta da Tokyo.

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