Il Venezuela ha deciso di espellere l’incaricato d’affari americani e altri due diplomatici statunitensi accusandoli di una cospirazione per destabilizzare il governo di Caracas. «Yankee go home», ha dichiarato Maduro, annunciando l’espulsione durante una cerimonia ad una base militare nella parte occidentale del Paese. Il successore di Hugo Chavez ha accusato gli Stati Uniti di voler fomentare in Venezuela una ribellione simile a quelle in Libia e in Siria, seguendo quello che ha chiamato «un nuovo modello di interventismo».
Davanti ai militari ha alluso ad un piano per provocare violenze nelle strade tali da portare ad una insurrezione armata, definendo l’attività dei tre diplomatici espulsi «ostile, illegale e interventista». «Ho in mano le prove», ha dichiarato Maduro, che ha accusato i tre diplomatici di aver favorito il sabotaggio della rete elettrica. Il presidente venezuelano non è entrato nei dettagli delle accuse contro l’incaricata d’affari Kelly Keiderling, diplomatico di maggior rango dell’ambasciata Usa dal 2008, e gli altri due funzionari, Elizabeth Hussmann e David Mott. I media locali hanno segnalato tuttavia la presenza della Keiderling ad un forum che si è svolto la settimana scorsa nel sud del Paese, dove si trova la maggior parte degli impianti idroelettrici del Paese. Il Venezuela sta sperimentando una serie di problemi di fornitura dell’energia elettrica, fra cui un blackout che a settembre ha colpito il 70% delle utenze. Maduro ha accusato i “sabotatori”, ma l’opposizione ha puntato il dito contro le politiche del governo e le infrastrutture insufficienti.
Il dipartimento di Stato americano ha negato tutte le accuse. «Abbiamo ascoltato l’annuncio televisivo di Maduro, ma non abbiamo ricevuto nessuna notifica ufficiale delle espulsioni – ha fatto sapere il dipartimento- respingiamo completamente le accuse del governo venezuelano di coinvolgimento in qualsiasi tipo di cospirazione per destabilizzare il governo venezuelano. Respingiamo le specifiche accuse contro tre membri della nostra ambasciata, compreso l’incaricato d’affari Kelly Keiderling». I rapporti fra Stati Uniti e Venezuela sono da tempo pessimi. Nel 2010, Caracas negò all’ultimo momento il visto al nuovo ambasciatore americano, che aveva stigmatizzato il sostegno venezuelano ai ribelli colombiani delle Farc, e Washington reagì con l’espulsione dell’ambasciatore venezuelano. Recentemente Maduro ha annullato il suo discorso davanti all’Assemblea generale Onu affermando che la sua vita sarebbe stata in pericolo a New York.
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