Freddo e neve, ma sarà calda la notte a Kiev. Calda per la presenza di almeno 500 mila persone in strada. Un fiume umano che si è riversato nelle piazze, nelle strade del centro della capitale. I manifestanti gridano “Europa! Europa!”, chiedono le dimissioni del presidente Yanukovic, colpevole di aver allontanato il sogno europeo di questo grande Paese.
Dal carcere, l’ex premier Yulia Timoshenko avverte tutta l’opposizione, il pugile Vitalij Klitchko: “Non arrendetevi…non sedete al tavolo delle trattative… Avanti con la lotta! Eccola la figlia di Julia Timoshenko, Evgenja sul palco: “Stiamo attraversando il momento piu’ pesante dei nostri 22 anni d’indipendenza… L’Ucraina sta camminando sul filo del rasoio!”.
E le parole di Evgenja riflettono in pieno la drammatica situazione del Paese: l’economia è a pezzi, pesa la drammatica divisione tra la parte orientale e occidentale del Paese.E all’orizzonte,una possibile deriva nazionalista.
I manifestanti abbattono la statua di Lenin, simbolo di un pesante passato con la Russia… Costruisono le barricate… E il futuro appare più che mai incerto in questa notte di Kiev.
Argomenti: unione europea