La Sinistra europea, al termine del suo congresso di Madrid, ha scelto il proprio candidato alla Presidenza della Commissione europea. E’ il greco Alexis Tsipras, leader di Syirza mentre il Pse, il Partito socialista europeo (artefice delle politiche liberiste assieme ai popolari) proverà a darsi una spolverata di rosso, candidando il tedesco Martin Schulz, quello cui Berlusconi diede del kapò in una delle più incredibili gaffes della cronaca politica recente. Ancora nessuna notizia ufficiale sui candidati di popolari e liberali, le altre due grandi famiglie politiche europee. Tsipras, trentanove anni, ha ottenuto l’84,1% dei voti dei partecipanti al congresso. «La mia candidatura – ha detto– non riguarderà solo la Grecia o la sponda sud dell’Europa, ma tutti i popoli europei».
I partiti membri della Sinistra Europea (per l’Italia c’è Rifondazione comunista) fanno riferimento, nel Parlamento europeo, al gruppo Sinistra Unitaria Europea – Sinistra Verde Nordica, che con 41 eletti è la quarta forza politica continentale dopo popolari, socialisti e liberali. Alla sinistra Europea si può aderire anche individualmente, senza appartenere ai partiti membri.
«Si tratta di una sfida importante, per me e anche per Syriza – ha spiegato il leader della sinistra greca intervistato da Euronews – la verità è che gli sviluppi politici greci hanno ripercussioni sulle decisioni europee e viceversa. Un governo di sinistra in Grecia potrebbe mandare un messaggio molto forte al resto d’Europa, potrebbe essere un modo per invertire la tendenza e apportare grandi cambiamenti».
La prossima primavera si terrà una conferenza sul tema del debito promossa proprio da Syriza e dalla sinistra europea. «Continuando a seguire le politiche suggerite dalla Merkel l’Europa del Sud continuerà ad aver bisogno di prestiti – ha detto ancora Tsipras – l’austerità crea il circolo vizioso della recessione alternata a nuovi prestiti e aiuti internazionali».
«La decisione del congresso del partito della Sinistra europea di candidare Tsipras, rappresenta una speranza per tutti i popoli che soffrono e subiscono le folli ricette dell’austerità imposte dall’Ue – commenta Fabio Amato, responsabile esteri del Prc – è la speranza di battere la grande coalizione delle banche, quella formata da conservatori, socialdemocratici e liberali europei, che ha fin qui costruito un’Europa al servizio non dei bisogni dei suoi cittadini, dei lavoratori o dei precari e disoccupati, ma del solo capitalismo finanziario. Una speranza che vogliamo viva anche in Italia, costruendo una ampia coalizione, fatta di singoli, partiti, movimenti, organizzazioni che condividono con noi la necessità di rompere con l’austerità e il neoliberismo. La Sinistra europea, anche attraverso le sue organizzazioni nazionali, mette a disposizione questa sua scelta per la costruzione del più ampio fronte sociale e politico antiliberista, che metta in discussione i trattati europei neoliberisti, a partire da memorandum e fiscal compact».