Quattro persone sotto falso nome erano a bordo del volo MH370 diretto a Pechino, poi scomparso nel nulla tra la Malesia e il Vietnam. A rinforzare la tesi anche l’inversione di rotta che il velivolo avrebbe compiuto prima di scoparire. A bordo del Boeing 777-200 c’erano 239 persone.
I quattro passeggeri imbarcati sotto falso nome sul volo MH370 della Malaysia Airlines diretto a Pechino e scomparso sabato stanno dando vita in queste ore all’ipotesi di un atto terroristico. Di questi passeggeri, due erano saliti a bordo con passaporti rubati oltre un anno fa, uno a un italiano, l’altro ad un cittadino austriaco.
A dar forza alla tesi di un atto terroristico ci sarebbe anche l’inversione di rotta che avrebbe compiuto il velivolo poco prima di far perdere le sue tracce. Al momento, però, l’unico ritrovamento è quello di due scie di carburante, parallele, sulla superficie del mare tra la Malesia e il Vietnam.
La compagnia aerea in un comunicato dice di “temere il peggio”. A bordo del Boeing 777-200 c’erano 239 persone. La task force impiegata per le ricerche, composta da oltre cinquanta tra navi e aerei, non ha ancora individuato né i resti né è riuscita a captare il segnale delle scatole nere.
I frammenti – I frammenti che potrebbero appartenere al Boeing 777-200ER della Malaysia Arlines sono stati localizzati da un aereo vietnamita di ricognizione nelle acque a sud del Vietnam. Le autorità locali hanno postato una foto con un frammento che galleggia, sul loro sito ufficiale. I frammenti rinvenuti sarebbero un portellone interno in materiale composito e un pezzo della coda dell’aereo, secondo il ministero dell’informazione e della comunicazione vietnamita. I frammenti sono stati localizzati a circa 80 chilometri a sud dell’isola di Thgo Chu.
