Pietà di madre che grazia l'assassino del figlio
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Pietà di madre che grazia l'assassino del figlio

La donna, invece di far eseguire l'impiccagione, ha scelto di evitare il lutto a un'altra madre. Immagini toccanti che hanno fatto il giro del mondo. [Onofrio Dispenza]

Pietà di madre che grazia l'assassino del figlio
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17 Aprile 2014 - 15.11


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di Onofrio Dispenza

Una madre che s’avvicina alla forca e libera dal cappio chi sta morendo. Avrebbe potuto spingere la sedia per eseguire la condanna a morte, ma non lo ha fatto. Al posto della morte per impiccagione, uno schiaffo all’assassino del figlio, e la vita del condannato a morte è salva. Determinata la madre, spinta da un sogno fatto dal marito: ”Ho sognato il nostro Abdollah – ha raccontato, al risveglio, alla moglie – Mi diceva che era in un posto bellissimo, che non c’era bisogno della vendetta”.

La sequenza fotografica, straordinaria, che ci arriva dall’Iran, Paese che con la Cina divide il primato delle esecuzioni capitali, è uno di quei passaggi della storia e del ”costume” che aiutano a cambiare il mondo. Era la dura legge della sharia ad aver deciso la condanna a morte, è stata la stessa sharia a dire che sarebbero bastati uno schiaffo e la pietà di una madre ad evitare il lutto ad un’altra madre. Ed è accaduto questo.

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Altre foto dalla piazza della morte dove vince la vita: raccontano della madre che libera il condannato dal cappio e che ora piange. Lo fa accanto all’altra madre graziata del lutto. Un’immagine straordinaria, che sembra dettata dalla sensibilità cinematografica di Pasolini. Due donne in nero, con in mano un fazzoletto bianco intriso di lacrime. Una accanto all’altra le madri: in nero, col capo coperto e con lacrime comuni a solcare il viso dell’una e dell’altra. Ecco, in queste ore di Passione per chi rivive la crocifissione e la morte del figlio di Dio, il pensiero è a quella madre in nero, col capo coperto e in lacrime, di nome Maria. E il nostro mondo ha tanto bisogno di Resurrezioni.

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