Padre Paolo Dall’Oglio, rapito il 27 luglio 2013 nei pressi di Raqqa nella Siria settentrionale, «è vivo e in mano ai miliziani dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante», l’Isis. Ne sono convinti fonti dell’Esercito libero siriano (Els), l’opposizione armata contro il regime siriano. Dall’Oglio, 59 anni, ha trascorso 30 in Siria, dove ha fondato la comunità monastica di Mar Musa, a nord di Damasco.
«Siamo certi che Dall’Oglio sia vivo e si trovi in una delle prigioni dello Stato Islamico nel nord della Siria. Per motivi di sicurezza non riveleremo dove si trova», hanno ribadito le fonti. Le fonti dell’Els sostengono che «secondo le informazioni in nostro possesso, non sono in corso trattative per la liberazione del gesuita Italiano».
L’Unità di crisi della Farnesina per un aggiornamento sul rapimento Dall’Oglio ha risposto che «la vicenda viene seguita con il massimo impegno e, come per tutti gli altri casi, è opportuno mantenere il massimo riserbo».
Le fonti precisano che due settimane fa «vi erano notizie confortanti sullo stato in vita di Dall’Oglio» ma che «su questo non vi era e non vi può essere alcuna certezza assoluta, vista la difficoltà di penetrare la struttura che lo tiene prigioniero».