Ungheria: Olocausto senza ebrei
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Ungheria: Olocausto senza ebrei

Nella capitale ungherese 25mila persone prendono parte alla marcia per commorare la tragedia , ma il governo insiste su monumento alle “vittime dell’occupazione tedesca”

Ungheria: Olocausto senza ebrei
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redazione Modifica articolo

29 Aprile 2014 - 10.24


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“Walk of Life” è una manifestazione organizzata ogni anno nella capitale ungherese in memoria delle vittime dell’Olocausto ha avuto luogo con una partecipazione record di circa 25.000 persone Lo racconta la “France Presse” riferendo che prima che i cittadini dessero vita ad una grande marcia, il governo ungherese aveva organizzato un concerto aperto al “Museo del terrore” , dedicato alle “vittime del nazismo e del comunismo“. “L’Olocausto è stato una tragedia dell’umanità, dell’Ungheria e della comunità ebraica”, ha detto Tibor Navracsics, vice primo ministro e responsabile della Giustizia.

La marcia, organizzata ogni anno in memoria delle vittime dell’Olocausto ungherese, l’anno scorso aveva attirato più di 10.000 persone.

Quest’anno, con una partecipazione più che raddoppiata, la passeggiata nel centro della capitale si è svolta da Reie il Erzsébet fino alla stazione Est e ai piedi del ponte che sul percoros varca il Danubio e gli organizzatori hanno svelato una scultura che rappresenta “la vittoria della vita sulla morte”.

“Questo giorno è importante perché è necessario che la società ungherese e la comunità internazionale ricordino cosa è successo in questi luoghi 70 anni fa”, ha dichiarato Ilan Mor, l’ambasciatore di Israele, dopo aver svelato la statua assieme con un sopravvissuto all’Olocausto e una giovane studentessa. Alla fine della passeggiata, dalla stazione Est della capitale una delegazione di 600 ungheresi ha preso un treno per Auschwitz, ripercorrendo la via che i 600.000 ebrei ungheresi vittime dell’Olocausto furono costretti a seguire e nelle stesse ore il presidente dell’Ungheria, Jnaos Ader prendeva parte ad una cerimonia organizzata in un ex campo di concentramento.

Questo dodicesimo “Walk of Life” si è svolto in un ambiente molto teso tra le autorità ungheresi e la comunità ebraica. L’apertura prevista nel cuore di Budapest di un monumento alle “vittime della occupazione tedesca” è divenuta simbolo dei dibattiti che hanno avuto poco dopo la rielezione del primo ministro conservatore, Viktor Orbán, il 6 aprile scorso. Il memoriale rappresenta l’Ungheria nella forma di un angelo attaccato da un’aquila , che rappresenterebbe la Germania. La sua inaugurazione è prevista il 31 maggio ma secondo i molti critici vorrebbe esentare l’Ungheria dalle proprie responsabilità nella distruzione degli ebrei magiari.

Orban ha promesso un dialogo con l’Associazione delle Comunità ebraiche (Mazsihisz) al più tardi dopo Pasqua, ma il lavoro per la costruzione del momunento hanno avuto inizio appena due giorni dopo le elezioni. Diverse centinaia di persone provenienti da varie parti del paese hanno allora deciso di occupare il sito ogni giorno, al fine di rallentare la sua costruzione. In segno di protesta, il “Mazsihiszw” ha deciso di boicottare le cerimonie commemorative.

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