Il Papa in Terra Santa: un viaggio impegnativo
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Il Papa in Terra Santa: un viaggio impegnativo

Il pontefice è atterrato all'aeroporto internazionale di Amman, dove è stato accolto da alcuni bambini che gli hanno donato delle orchidee nere, simbolo della Giordania.

Il Papa in Terra Santa: un viaggio impegnativo
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24 Maggio 2014 - 12.57


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Papa Francesco è atterrato ad Amman, capitale della Giordania, la prima tappa del suo consueto viaggio in Terra Santa. Il principe Ghazi bin Muhammad, membro della famiglia reale, ha accolto il Pontefice, mentre il re Abdullah e la regina Rania gli daranno il benvenuto nel Palazzo reale Al-Husseini. Appena sceso dalla scaletta dell’ aereo, alcuni bambini hanno regalato al Papa un’orchidea nera, simbolo della Giordania.



All’International Stadium di Amman celebrerà la messa. Lo stadio è gremito. La folla ha accolto l’arrivo del Pontefice con una grande ovazione. Bergoglio fa il giro a bordo della “papamobile” aperta tra scene di grande giubilo, sventolio di bandierine, fermandosi a baciare bambini. A 1.400 bambini sarà data la prima comunione. Nell’impianto sono presenti numerosi rifugiati cristiani dalla Palestina.



Appena arrivato ad Amman, Papa Francesco si è subito recato al palazzo reale Hosseiniya, dove è stato ricevuto da re Abdallah. Il pontefice si è intrattenuto con il sovrano, con la regina Rania, in abito bianco e con i figli della coppia prima della cerimonia ufficiale di benvenuto.



Constatando “con dolore” la permanenza di forti tensioni in Medio Oriente il Papa incoraggia a “impegnarsi nella ricerca dell’auspicata durevole pace per tutta la Regione”. Francesco giudica “quanto mai necessaria e urgente una soluzione pacifica alla crisi siriana, nonché una giusta soluzione al conflitto israeliano-palestinese”. Parlando alle autorità giordane ad Amman, papa Francesco ha espresso il suo “rispetto” e la sua “stima” per la comunità musulmana, apprezzando “il ruolo di guida” svolto da re Abdullah II “nel promuovere una più adeguata comprensione delle virtù proclamate dall’Islam e la serena convivenza tra i fedeli delle diverse religioni”. Ha anche ringraziato il Paese per aver “incoraggiato diverse importanti iniziative a favore del dialogo interreligioso per la promozione della comprensione tra ebrei, cristiani e musulmani”.



Parlando al Palazzo reale di Giordania papa Francesco ha rivolto “un saluto carico di affetto alle comunità cristiane” del Paese, che “offrono il loro contributo per il bene comune della società nella quale sono pienamente inserite”. E ha osservato che esse, pur minoritarie, “possono professare con tranquillità la loro fede, nel rispetto della libertà religiosa, che è un fondamentale diritto umano e che auspico vivamente – ha detto – venga tenuto in grande considerazione in ogni parte del Medio Oriente e del mondo”.



“Le comunità arabe cristiane sono parte integrante del Medio Oriente”. Lo ha detto re Abdallah di Giordania nel discorso di benvenuto a Papa Francesco ad Amman, sottolineando l’esigenza di difendere la convivenza e il “rispetto reciproco” tra diverse fedi nella regione.



All’arrivo all’aeroporto internazionale ‘Queen Alia’ di Amman, il Papa è stato accolto dal rappresentante di Re Abdallah II, il Principe Ghazi bin Muhammed, dal Patriarca di Gerusalemme dei Latini, mons. Fouad Twal, e dal Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa. Erano presenti all’aeroporto anche il Nunzio Apostolico, mons. Giorgio Lingua, l’arcivescovo greco-melkita di Petra e Filadelfia, mons. Yaser Rasmi Hanna Al-Ayyash, l’arcivescovo di Baghdad dei Latini, mons. Jean Benjamin Sleiman, il Vicario latino per la Giordania, mons. Maroun Elias Lahham, il segretario generale dell’Istituto di Dialogo Interreligioso di Buenos Aires, Omar Ahmed Abboud, uno dei due amici del Papa che lo accompagnerà in questo pellegrinaggio in terra Santa (l’altro è il rabbino Abraham Skorka che lo raggiungerà domani a Betlemme).

Sono diecimila i poliziotti in divisa e in borghese impiegati in Giordania nell’imponente servizio di sicurezza per la visita di Francesco.



“Sarà un viaggio molto impegnativo, anche per voi, tanto. Dovete guardare, scrivere, pensare, fare tante cose. Vi ringrazio, prego per voi”, ha detto il Papa salutando i giornalisti al seguito durante il volo che lo ha condotto ad Amman. “Qualcuno di voi ha detto che sarà un viaggio massacrante”, ha aggiunto, “ma nel rientro ho intenzione di fare la conferenza stampa”, ha annunciato.

Durante un briefing di presentazione del viaggio il portavoce vaticano Padre Federico Lombardi aveva definito “un miracolo” la possibilità che il Papa, al termine dei tre intensissimi giorni del viaggio, facesse la conferenza stampa in volo. “Vi ringrazio per la vostra presenza qui, per il vostro aiuto, per il vostro servizio, grazie tante”, ha detto ancora il Papa ai circa 70 giornalisti che ha salutato uno ad uno. “Come ho detto un’altra volta – ha poi sottolineato con una battuta – scendo come Daniele, ma so che i leoni non mordono. Quindi vado in pace”.

“Cari amici, vi chiedo di accompagnarmi con le vostre preghiere nel mio pellegrinaggio in Terra Santa”. Lo scrive Papa Francesco sul suo account twitter @pontifex.








“Nel momento in cui mi accingo a compiere il mio pellegrinaggio in Terra Santa, a cinquant’anni dallo storico viaggio del venerabile Paolo VI, al fine di pregare per la giustizia e la pace e per incoraggiare il dialogo ecumenico e interreligioso, desidero rivolgere a lei, signor presidente, e al popolo italiano il mio cordiale saluto, che accompagno con sinceri auspici per il bene spirituale e sociale della diletta Italia”. E’ il testo del telegramma inviato da Papa Francesco al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al momento della partenza per il viaggio in Terra Santa.



“Sono certo che il suo pellegrinaggio sarà foriero di un messaggio di speranza per tutti coloro che si impegnano a portare pace e stabilità in quella terra cui anche l’Italia è legata da importantissimi vincoli storici e religiosi”. E’ quanto scrive il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel messaggio inviato a Papa Francesco in occasione della sua partenza per la Terra Santa.
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