Corruzioni e capitali all'estero: la nuova emergenza cinese
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Corruzioni e capitali all'estero: la nuova emergenza cinese

Sempre più dirigenti che si arricchiscono con le tangenti, e mandano la famiglia all'estero, fuggendo senza nemmeno portarsi dietro una valigia.[Paolo Longo]

Corruzioni e capitali all'estero: la nuova emergenza cinese
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11 Giugno 2014 - 10.26


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da Pechino

Paolo Longo

Li chiamano gli “amministratori nudi”, e sono un simbolo della corruzione Made in China. Nudi non perchè amino andare al lavoro senza vestiti ma perche si sono messi nelle condizioni di poter partire all’improvviso, in pochissimo tempo, senza lasciarsi dietro famiglia o altri ostacoli alla fuga. Nudi cioè perchè hanno pensato bene di mandare all’estero famiglia e soldi.
Nessuno sa quanti siano in tutta la Cina, cifre diverse circolano e sono enormi, ma una notizia di pochi giorni fa apre una finestra sul fenomeno.
Nella provincia del Guandong, nel profondo sud industriale, lungo l’asse che da Canton porta a Shenzhen toccando Dongguan, almeno mille di questi funzionari pubblici con famiglia e soldi all’estero sono stati smascherati, alcuni licenziati, altri degradati sul campo a incarichi minori, qualcuno costretto a riportare almeno la famiglia in Cina. Nessuno veramente al vertice delle amministrazioni locali o del Partito al potere, tutti quadri intermedi ma proprio questo racconta bene non solo le dimensioni del fenomeno ma anche quanto grande sia la torta della corruzione.

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Dati forniti dallo stesso governo un paio di anni fa parlavano di decine di miliardi di dollari portati all’estero negli anni del boom economico da funzionari e amministratori corrotti in tutta la cina. Mete preferite i Paesi vicini, Singapore, Hong Kong, la Thailandia, l’Australia negli ultimi tempi la Nuova Zelanda, ma molto frequentati anche Stati Uniti e Canada dove comunque il recupero dei fondi portati all’estero in caso di arresto e denuncia in patria resta difficile. Non impossibile, però, per questo sotto la spinta di un’opinione pubblica che non ne può più della corruzione e dell’arroganza del potere, il governo centrale ha avviato una campagna durissima, anche se sporadica. Nel solo 2012 le autorità sono riuscite a recuperare oltre un miliardo e mezzo di dollari, anche se moltissimi funzionari, con famiglie e soldi restano fuori. Un solo esempio per tutti.

Il capo del partito di Fengcheng, una città da un milione e duecento mila abitanti, sconosciuta fuori dalla Cina, ha prima mandato la figlia a studiare negli Stati Uniti, poi ha comprato una mega casa nella quale è andata a vivere la moglie e infine ha spostato trenta milioni di dollari frutto delle tangenti accumulate mentre era al potere. Poi quando ha cominciato a sentire aria di inchiesta è partito al volo, portandosi dietro solo i vestiti che aveva indosso. Nudo, appunto inutilmente inseguito da un tardivo licenziamento.
Quando si parla di corruzione in Italia siamo degli esperti, ma come I cinesi, nessuno.

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