Abbattuto aereo ucraino: 49 morti
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Abbattuto aereo ucraino: 49 morti

Il velivolo stava atterrando a Lugansk, è stato abbattuto dai filorussi mentre era in fase di atterraggio.

Abbattuto aereo ucraino: 49 morti
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14 Giugno 2014 - 10.03


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Continuano gli attacchi dei separatisti filorussi ucraini nei confronti dell’esercito di Kiev. Il ministero della Difesa ucraino infatti ha confermato che i ribelli nella notte hanno abbattuto un cargo militare che trasportava truppe e rifonimenti all’aeroporto di Lugansk, nell’est del paese. A perdere la vita almeno 49 militari. Si tratta della perdita più grave subita dalle forze governative da quando è cominciata l’offensiva militare di Kiev per cercare di sedare l’insurrezione nell’est dell’Ucraina.

Nel frattempo, dopo il presunto ingresso dalla Russia di alcuni mezzi militari dei separatisti, tra cui tre carri armati appartenuti all’ex Unione Sovietica, come denuncia il ministero dell’Interno ucraino, il Cremlino ritorce l’accusa ed attribuisce alle truppe di Kiev di aver sconfinato nella regione di Rostov sul Don con due blindati che sarebbero stati fermati dalle guardie di frontiera russe.

Gli Usa: fatto inaccettabile

“Negli ultimi tre giorni un convoglio di tre carri armati T-64, alcuni lanciarazzi BM-21 o Grad e altri veicoli militari hanno attraversato il confine dalla Russia in Ucraina vicino alla citta ucraina di Snizhne. E’ inaccettabile”. Queste le parole della portavoce del dipartimento di Stato Usa Marie Harf.

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Nella regione di Donetsk le truppe di Kiev hanno riconquistato l’importante città portuale di Mariupo, operazione costata la vita ad almeno cinque filorussi, mentre circa 30 sono stati fatti prigionieri dai soldati ucraini, che a loro volta riportano quattro feriti, di cui uno grave. L’operazione non è ancora del tutto conclusa, ma sul municipio della città sul Mar Nero adesso sventola comunque di nuovo la bandiera giallo-blu dell’Ucraina.

La questione del Gas, arriva l’ultimatum

Kiev ha tempo fino a lunedì mattina per pagare 1,9 miliardi di dollari, altrimenti Mosca introdurrà un regime di pagamento anticipato e chiuderà i rubinetti del metano se non le saranno pagate le forniture.

Kiev sotto questo aspetto sembra essere già pronta, e il premier Arseni Iatseniuk ha ordinato al governo e alla società energetica statale Naftogaz di prepararsi alla cessazione delle forniture di gas e a difendere gli interessi del Paese all’arbitrato della Corte di Stoccolma.

Un’apertura è arrivata in serata, con il ministro dell’Energia ucraino, Iuri Prodan, che ha proposto nuove trattative nel fine settimana – prima che scada l’ultimatum russo -, ribadendo però che Kiev punta a un ulteriore sconto che porti il prezzo del metano russo da 485 a 326 dollari per mille mc.

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La telefonata tra Barroso e Putin

Il presidente della commissione europea, José Manuel Barroso, ha chiamato Vladimir Putin chiedendogli di non interrompere gli sforzi negoziali, ma l’amministratore delegato di Gazprom, Aleksiei Miller, ha fatto sapere senza mezzi termini che la tariffa di 385 dollari, proposta in settimana all’Ucraina di fronte all’Ue, e finora respinta da Kiev, va considerata “l’ultima offerta” russa.

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