Israele invade Gaza, pioggia di missili
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Israele invade Gaza, pioggia di missili

Le truppe e i tank di Tel Aviv sono entrati in molte aree della striscia per colpire le basi di Hamas, che contrattacca: Gaza sarà la tomba per i soldati di occupazione.

Israele invade Gaza, pioggia di missili
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17 Luglio 2014 - 22.15


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Continua l’avanzata sulla Striscia di Gaza delle forze israeliane dopo che nella notte sono stati colpiti 100 ‘siti del terrore’, tra cui 9 tunnel e oltre 20 lanciatori di razzi. Intanto le vittime sono salite a 260, con un neonato che è rimasto ucciso negli attacchi avvenuti questa notte.

I militari puntano a distruggere i tunnel di Hamas usati, secondo Israele, dai combattenti palestinesi per infiltrarsi oltreconfine. Hamas reagisce con una pioggia di razzi sulle città israeliane del sud e minaccia: “Gaza sarà la tomba per i soldati di occupazione”.

Per il capo in esilio di Hamas Khaled Mechaal, L’offensiva terrestre lanciata nella Striscia di Gaza dall’esercito israeliano è ”destinata al fallimento. ‘Quello che l’invasore israeliano non è riuscito a realizzare con i raid aerei e marittimi, non lo realizzera’ nemmeno con l’offensiva terrestre, che è destinata all’insuccesso”.

Nuova operazione – Le forze israeliane hanno lanciato una vasta operazione di terra all’interno della Striscia di Gaza controllata da Hamas. Lo ha detto il portavoce militare. «Una nuova fase dell’operazione Margine protettivo è cominciata», ha detto il portavoce.

L’operazione, hanno detto gli israeliani, è diretta alla distruzione dei tunnel che consentono ai «terroristi» di infiltrarsi in Israele e portare attacchi. «La nuova fase – ha detto il portavoce militare – segue dieci giorni di attacchi ad Israele via terra, via aria e mare».

La replica delle Brigate Ezzedin al-Qassam, il braccio armato di Hamas, non si è fatta attendere: .«Aspettavamo con ansia questa operazione di terra a Gaza per impartire una lezione a Israele».

Nel pomeriggio, poco dopo la fine della tregua umanitaria, era immediatamente ripreso il lancio di razzi da Gaza su Israele e sono ancora i bambini le vittime che pagano il prezzo più caro negli scontri tra Israele e Hamas sulla striscia di Gaza. “Tre bambini palestinesi, tutti della stessa famiglia, sono rimasti uccisi nel pomeriggio in un raid israeliano che ha colpito il centro di Gaza City, nel quartiere di Ashraf». Lo ha reso noto Ashraf al-Qudra, portavoce dei servizi di soccorso.

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I bimbi hanno trovato la morte in un palazzo di tre piani nel rione Sabra di Gaza centrato da tre razzi israeliani. Fonti locali precisano che i loro corpi sono stati estratti a fatica dalle macerie, sotto le quali potrebbero esserci altre vittime. Il numero dei morti è così salito a 233.

Oggi, prima dell’inizio della tregua, altri tre palestinesi erano stati uccisi da un blindato israeliano a Rafah. Il conflitto in medio oriente ha già provocato 1685 feriti.

Stop alla tregua: ancora razzi – Il braccio armato di Hamas aveva annunciato il via libera ad un sospensione umanitaria delle ostilità di cinque ore voluta dall’Onu fino alle ore 15. Intanto da domani potrebbe essere effettivo il cessate il fuoco dalle 6:00 ore locali (le 5:00 italiane). Lo riferiscono alte fonti israeliane alla Bbc riprese anche dai media israeliani, ma Hamas smentisce: “Non abbiamo alcuna indicazione in merito”, ha detto per suo conto Mustafa Sawaf, da Gaza.

A quanto si apprende, la tregua sembra essere ormai l’unico scudo ad una possibile azione di terra di Israele a Gaza, da dove continuano ad arrivare i razzi e dove l’esercito dello Stato ebraico ha intensificato i raid. Il bilancio nella Striscia è oramai di oltre 220 morti, con 6 bambini uccisi ieri.

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Secondo una fonte palestinese vicina ad Hamas e citata da media egiziani, il movimento presenterà proposte per un cessate il fuoco con Israele da “aggiungere” all’iniziativa di pace egiziana. La fonte ha precisato che le proposte saranno presentate a Lega araba, Egitto, Onu e Giordania. Il conflitto è degenerato in pochissimo tempo dal cessate il fuoco proposto dall’Egitto, accettato da Israele e respinto da Hamas, che ha accusato di non essere stata neppure consultata.

“Se Hamas non accetterà la proposta egiziana non ci darà altra possibilità che continuare l’operazione militare a Gaza e dare una risposta ancora più forte”, aveva ammonito il negoziatore capo israeliano Tizpi Livni incontrando il ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini, che da alcuni giorni è nella regione.

Intanto l’esercito israeliano era riuscito a sventare tempestivamente l’infiltrazione nel Neghev di una quindicina di miliziani di Hamas armati. Fra questi vi sono perdite. Secondo quanto ha riferito la radio militare il commando di Hamas è penetrato stamane mediante un tunnel in Israele, nella zona antistante il sud della striscia di Gaza. I miliziani sono stati però scorti dall’esercito che ha aperto il fuoco. Da parte sua l’aviazione ha aperto il fuoco sul tunnel mentre una parte del commando palestinese cercava di rientrare a Gaza. Se l’infiltrazione fosse riuscita, aveva affermato la radio militare, Hamas avrebbe potuto compiere un attentato di “rilevanza strategica” in Israele.

Israele aveva richiamato altri 8mila riservisti arrivando così a 56mila (furono 70.000 nel 2012 nel corso dell’operazione ‘Colonna di Nuvola’) e non aveva escluso appunto la possibilità di un ingresso a Gaza, nel tentativo di eliminare completamente l’arsenale militare di Hamas. È “molto elevata” la probabilità che Israele lanci a Gaza un’operazione di terra”, aveva rivelato una fonte di sicurezza israeliana ad alcuni giornalisti stranieri. “Se vuoi combattere il terrorismo – aveva aggiunto – devi essere sul posto. Dal cielo possiamo colpirli duramente ma non sbarazzarci di loro. L’occupazione è fattibile in giorni o settimane al massimo”. Prima che questo avvenga sembra restare dunque come unica possibilità quella di un’intesa: Hamas – secondo il quotidiano israeliano Maariv, anche se da Gaza non ci sono conferme – sarebbe interessato a concordare un tregua di dieci anni e sarebbero già state formulate in merito dieci richieste precise. Tra queste la riapertura del valico di Rafah (da cui si accede al Sinai egiziano), che diventerebbe un punto di transito internazionale, e la liberazione di centinaia di palestinesi arrestati in Cisgiordania nelle settimane passate, mentre erano in corso le ricerche di tre ragazzi ebrei trovati poi morti presso Hebron.

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Bloccato l’account twitter di Hamas

Intanto la guerra prosegue anche sui social network. L’account delle brigate al Qassam (@Qassamfeed), l’ala militare di Hamas è sospeso da questa mattina. Anche la pagina internet del gruppo è stata inaccessibile per alcune ore e un avviso spiegava che l’account twitter è stato oggetto di “numerosi attacchi”.

Peres chiede scusa per la morte dei 4 bambini palestinesi

Il presidente israeliano Shimon Peres si è detto profondamente dispiaciuto per la morte dei quattro bambini paesltinesi, uccisi sulla spiaggia nel corso di un attacco israeliano. Secondo fonti palestinesi, sarebbero stati colpiti da proiettili provenienti dal mare, probabilmente da una motovedetta israeliana. L’esercito israeliano ha annunciato un’indagine interna sull’accaduto.


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