Israele ha respinto la richiesta dell’inviato dell’Onu in Medio Oriente, Robert Serry, di una tregua umanitaria nella Striscia di Gaza. A comunicarlo è stato il quotidiano “Haaretz”, citando alte fonti israeliane. Intanto si è aggravato il bilancio delle vittime nella regione dei raid israeliani. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Al-Ray i morti sarebbero 605 i morti e 3.700 i feriti.
Solo nella mattinata sono state registrate sette nuove vittime palestinesi, tra i quali una famiglia con quattro donne. Secondo le fonti palestinesi: cinque vittime sono morte in due raid a Deir el-Balah, una sesta a Khan Yunis e la settima in un bombardamento sul campo profughi di Nuseirat. Si tratta del quindicesimo giorno di raid da parte delle Forze di difesa israeliane sulla Striscia di Gaza, nel corso dell’operazione Margine protettivo, lanciata per tentare di fermare i continui lanci di razzi da parte di Hamas.
Nuovi attacchi – Hamas da Gaza ha risposto ad Israele, lanciando un nuovo attacco verso la città di Ashdod, a sud di Tel Aviv. Sette dei razzi palestinesi sono stati intercettati dai sistema di difesa Iron Dome. Un razzo invece, ha aggiunto la radio militare, è esploso nel cortile di una scuola, provocando seri danni. Fonti israeliane hanno riferito che dalla Striscia, solo nella giornata di ieri, sono partiti 130 razzi verso Israele.
Nel giro di poche ore, intanto, i rioni di Sheikh Zayed e Tel Zaatar, sottoposti nella notte e nelle prime ore del mattino a intensi bombardamenti israeliani, si sono svuotati, come hanno riferito i testimoni sul posto, mentre i combattimenti si avvicinano al campo profughi di Jabalya, dove abitano 70 mila persone. Nel frattempo l’Unrwa ha annunciato di non poter più sfamare le decine di migliaia di persone accolte in questi giorni nelle proprie strutture nella Striscia.
La diplomazia internazionale si muove –
Oggi al Cairo si è tenuto un vertice tra il segretario di Stato americano John Kerry, il segretario delle Nazioni unite Ban ki Moon e il presidente egiziano Sisi. Kerry ha prolunga di un giorno la sua visita Al Cairo, cominciata ieri sera, e ha assicurato aiuti umanitari per 47 milioni di dollari ai civili di Gaza.
Gli Stati Uniti sono preoccupati per il crescente numero di vittime palestinesi. Barack Obama ha sottolineato di non volere “più vedere civili uccisi”, per questo ha chiesto l’immediata conclusione delle ostilità: “John Kerry, premerà – ha affermato Obama – per un cessate il fuoco immediato”. Obama ha comunque ribadito il diritto di Israele a difendersi.
Israele, il soldato disperso è Shaul Oron – L’esercito israeliano ha reso ufficialmente noto il nome del soldato considerato disperso da domenica: si chiama Shaul Oron, ha 21 anni ed è sergente della Brigata Golani. Il processo per la sua identificazione, ha aggiunto l’esercito, non è ancora stato completato. Per ora infatti solo sei dei sette corpi dei soldati, che erano all’interno del carro armato colpito domenica a Sajaya a Gaza, sono stati ricomposti.
Unicef: dall’inizio della crisi uccisi 121 bambini – Sono 121 i bambini palestinesi uccisi a Gaza dal giorno dello scoppio della crisi, l’8 luglio, fino al 21 luglio: lo ha annunciato l’Unicef a Ginevra. Si tratta di 84 ragazzi e di 37 ragazze di età compresa tra i 5 mesi e i 17 anni. Due bambini su tre hanno meno di 12 anni. Oltre 800 sono i minori feriti.
Usa, Alitalia e Air France sospendono i voli per Israele – Alitalia ha cancellato i voli di stasera e stanotte per Tel Aviv mentre quello di domani mattina è stato posticipato alle 19 di domani sera. Lo comunica la stessa compagnia, spiegando che per ogni ulteriore decisione si aspetterà l’evolvere della situazione. Anche la Federal Administration Aviation ha sospeso tutti i voli americani verso Israele per 24 ore. Lo comunica la Faa, sottolineando che la decisione è in risposta al razzo caduto a un miglio dall’aeroporto di Tel Aviv. Anche a compagnia aerea francese Air France ha sospeso tutti i collegamenti con l’aeroporto di Tel Aviv “fino a nuovo ordine”.