Nessuna paura per l’Europa ma per combattere l’epidemia di ebola la Liberia ha lanciato una campagna di disinfezione, a partire dai locali governativi di Monrovia. La presidente Johnson-Sirleaf ha anche deciso la chiusura di scuole e uffici per impedire la diffusione, la più letale dalla comparsa dell’ebola 40 anni fa.
Al momento le operazioni di soccorso si stanno scontrando con la diffidenza della popolazione, che spesso nasconde i familiari malati o li aiuta a scappare dagli ospedali: vicino Monrovia al personale medico è stato impedito di occuparsi della sepoltura di una vittima.
“Non è facile, a volte quando arriviamo la gente ci lancia pietre. Ci stiamo sacrificando per la salute di tutti, ma alcuni non lo capiscono”.
Finora sono stati registrati circa 1300 casi di ebola e 729 decessi, una sessantina fra i soccorritori, in quattro Paesi dell’Africa occidentale. Un’epidemia fuori controllo, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha riunito i presidenti di Guinea, Liberia e Sierra Leone.
Le forze di sicurezza nazionali dovranno isolare le regioni di confine dove si concentra la maggior parte dei casi, mentre l’Oms ha annunciato un piano di 75 milioni di euro per fermare l’epidemia.