Un duro commento, un’ammonizione senza repliche quella che la Nato ha rivolto alla Russia, dopo l’invasione militare nel territorio ucraino.
“Noi condanniamo nei termini più forti il perdurante disprezzo della Russia dei suoi obblighi internazionali. Rivolgiamo un appello alla Russia a interrompere le sue azioni militari illegali, a interrompere il suo sostegno ai separatisti armati e a prendere misure immediate e verificabili nell’ottica di una de-escalation di questa cristi”, ha dichiarato Rasmussen, al termine di una riunione d’urgenza degli ambasciatori dei Paesi membri.
Intanto, gli abitanti di Mariupol, un porto strategico sul mare di Azov, in Ucraina orientale, sono in fuga dalla città di fronte all’avanzata dei ribelli filorussi che hanno assunto il controllo di diverse località della regione. L’hanno constatato i giornalisti dell’agenzia France Presse.
Sulla strada che unisce Mariupol a Donetsk, la roccaforte dei separatisti filorussi, i bus sono pieni e auto con scritte che indicano la presenza di bambini si susseguono.
Di fronte ai successi della controffensiva lanciata dai ribelli filorussi questa settimana – che secondo gli occidentali e Kiev è legata a un intervento diretto di Mosca nel conflitto, negato dal Cremlino – Mariupol potrebbe essere la prossima città a cadere nelle mani dei ribelli.
Si tratta di una città abitata da 460mila persone, a 50 km dalla frontiera russa ed è strategica perché, oltre a permettere un corridoio verso Donetsk, garantisce un collegamento terrestre tra Crimea e Russia. Mosca ha annesso nella scorsa primavera la penisola nel mar Nero.
Di fronte alla minaccia, il governatore filo-Kiev della regione, Sergiy Taruta, ha lanciato un appello agli abitanti, affinché costituiscano un “battaglione” per difendersi.
A 40 km a est i ribelli hanno già preso il controllo di Novoazovsk e, secondo un’abitante della cittadini, punterebbero proprio su Mariupol. Ieri Kiev ha affermato che, a conquistare Novoazovsk, sarebbero state truppe russe che hanno attraversato il confine.
Le cittadine di Telmanov e Komsomolsk, che sono attorno a Mariupol, oggi erano ancora sotto il controllo delle forze di Kiev. La città è rimasta in tutti questi mesi fedele a Kiev e vi si è trasferita l’amministrazione regionale, che ha dovuto abbandonare Donetsk.
Mariupol è inoltre importante perché è il cuore della metallurgia ucraina e sede delle più grandi fabbriche del settore nel paese. Oggi si è tenuta nella città una manifestazione filo-Kiev a cui hanno preso parte migliaia di persone per chiedere un’Ucraina unita e indipendente.
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