Sembra uno scherzo, ma non lo è: in vaticano è stata consegnata una petizione in cui si sollecita niente meno che la fine della dannazione eterna. Un documento scritto da alcuni attivisti argentini (quindi connazionali del Papa) che fanno parte di un gruppo di lavoro nell’ambito della Biennale di San Paolo che comincerà nei prossimi giorni:
“Noi cittadini del mondo riuniti a San Paolo del Brasile ci schieriamo per l’abolizione finale dell’inferno luogo di barbarie, fonte mentale di odio e violenza.” Lettera che porta la date del 3 settembre 2014. ossia lo stesso giorno (ma del 1920) del compleanno dell’artista argentino Leon Ferrari che nel 1998 fondò il club degli empi, eretici, apostati, blasfemi, atei, pagani, agnostici e infedeli e inviò a Papa Giovanni Paolo II una petizione più o meno simile.
Ora vediamo se ci sarà una risposta del Vaticano. Cosa che sembra assai difficile perché nel 2004, quando ci fu una retrospettiva di Ferrari a Buenos Aires, l’allora cardinale Bergoglio, oggi papa Francesco, divulgò un documento affermando che la mostra era blasfema.
Per curiosità la lettera inviata al Papa dice: “Chiediamo al Papa che ci aiuti ad annullare l’Inferno terreno del capitalismo finanziario e della guerra, cosa della quale hanno esperienza quotidiana milioni di uomini, indigeni, lavoratori, poveri, disoccupati, vittime della guerra e del colonialismo clericale: mediante questa petizione sollecitiamo la totale definitiva abolizione dell’Inferno”.
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