A Minsk è stato firmato il protocollo per il cessate il fuoco tra Ucraina e filorussi. Kiev è rappresentata dall’ex presidente ucraino Kuchma, Mosca dal suo ambasciatore a Kiev Zurabov, le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk rispettivamente dai premier Zakharcenko e Plotnitski.
Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha dato ordine di cessare il fuoco a partire dalle ore 18 locali nell’Ucraina sudorientale. Tra i 14 punti del documento figurano il controllo internazionale della tregua e lo scambio dei prigionieri. La notizia arriva dopo che nuovi combattimenti si sono concentrati a Mariupol con sette civili uccisi e 23 feriti.
Intanto la Nato ha fatto sapere che i reparti d’assalto per affrontare l’emergenza in Ucraina saranno dislocati nei Paesi baltici. Il segretario dell’Alleanza atlantica Anders Fogh Rasmussen al vertice di Newport ha detto: “È stato approvato il nuovo piano di risposta dell’Alleanza (Rap) che include le spearhead, una forza di intervento immediato che avrà cinque basi-deposito nei paesi baltici, Polonia e Romania e che sarà molto reattiva e avrà una presenza continua nell’Est europeo”.
La Nato sta agli accordi presi con Mosca e al Memorandum di Budapest, ma la Russia “ne ha violato i principi in più punti, e dunque l’articolo 5, la disponibilità di essere pronti gli uni per gli altri, ha assunto maggior significato”. Così la cancelliera tedesca Angela Merkel a Newport, a margine del vertice Nato. La Merkel ha quindi sottolineato che la Nato va avanti su una doppia strategia. “Durezza, ma lasciando la porta aperta al dialogo”, ha spiegato.
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