Palermo: Belotti fa sognare tutta la città
Top

Palermo: Belotti fa sognare tutta la città

Andrea Belotti a venti anni è già l'idolo dei tifosi rosanero: innato senso del gol e medie realizzative da bomber affermato.

Andrea Belotti
Andrea Belotti
Preroll

Desk2 Modifica articolo

25 Settembre 2014 - 19.06


ATF

Lui smorza i complimenti con ironia e umilta’, ma si capisce che e’ un predestinato. Ha gia’ conquistato l’Under 21 (6 gol in dieci partite) e il pubblico palermitano lo osanna. Il suo riscatto dall’Albinoleffe e’ stata una delle poche note positive del mercato rosanero, piuttosto al risparmio. E Belotti ha subito ripagato la fiducia, mettendo a segno ieri sera una doppietta contro il Napoli.

“E’ una sensazione bellissima – ha spiegato il bomber – Sono contento di avere fatto una doppietta contro una squadra veramente forte come il Napoli, in uno stadio dove sono passati grandissimi attaccanti. Sara’ una serata che non mi dimentichero’.

Dopo i primi due gol, subiti per un paio di disattenzioni, non ci siamo scomposti, non ci siamo abbattuti, abbiamo continuato a lavorare e dopo aver trovato il 2-1 abbiamo recuperato fiducia e abbiamo riacciuffato per due volte la partita”.

La prima doppietta in serie A, dopo quella firmata contro la Serbia in azzurro, e’ una nuova iniezione di fiducia per l’attaccante. E il “gallo” (dal cognome di un suo amico d’infanzia che per gioco gli ha suggerito di esultare a ogni gol mimando l’animale) alza sempre piu’ spesso la cresta. Per Beppe Iachini sara’ piu’ difficile adesso farlo crescere per gradi: tutti lo vogliono in campo.

Leggi anche:  Capolavori del Seicento Napoletano in mostra a Donnaregina: la collezione De Vito arriva a Napoli

Nato a Calcinate, in provincia di Bergamo, è arrivato al grande calcio partendo dall’Albinoleffe, dopo essere stato scartato dall’Atalanta. Dopo un anno in Lega Pro prima divisione in cui segna 12 reti, Giorgio Perinetti se lo accaparra e il resto e’ storia rosanero. “Ho fatto tanti sacrifici per essere qui – ha spiegato – e senza mio padre non ce l’avrei fatta. Mi obbligava a tornare a casa mentre i miei amici restavano fuori a divertirsi. Ma adesso gioco in Serie A”.

Native

Articoli correlati