Barack Obama ha ordinato l’invio in Iraq di un nuovo contingente di militari americani, fino a 1.500 soldati. Il presidente Usa ha chiesto al Congresso 5,6 miliardi di dollari, per finanziare la lotta allo Stato Islamico dell’Isis. Con questa decisione, annunciata da un comunicato della Casa Bianca, verrà quindi quasi raddoppiato il numero dei militari americani tornati in Iraq, che arriverà a 2.900. Saranno sempre truppe non di combattimento che verranno stanziate probabilmente nella provincia di Anbar e nel distretto di Taji, con il compito di addestrare le truppe irachene e le forze curde che combattono i jihadisti.
«Il presidente ha preso queste decisioni rispondendo alle richieste del governo iracheno e alle raccomandazioni del ministro Hagel e dei suoi comandanti militari che hanno valutato le esigenze delle forze di sicurezza irachene», è stato scritto nella nota ufficiale della Casa Bianca. La decisione è stata presa pochi giorni dopo della schiacciante vittoria elettorale dei repubblicani che hanno riconquistato il controllo dell’intero Congresso anche con una campagna orientata alle critiche all’azione, considerata non sufficientemente incisiva, intrapresa dal presidente per combattere l’Isis.
La richiesta di nuovi finanziamenti per sostenere il nuovo impegno militare di Washington è considerata un primo test di cooperazione tra il “lame duck” Obama e il Congresso repubblicano. «Noi consideriamo questa richiesta un’opportunità per il Congresso e questa amministrazione per lavorare insieme e fornire le risorse necessarie per contrastare e sconfiggere l’Isis», ha dichiarato Shaun Donovan, direttore del budget della Casa Bianca.