L’Ucraina: Kiev chiede il ritiro di tutti i mezzi e i militari russi, la cessazione della fornitura di armi russe ai ribelli, il controllo dei confini con la Russia, la prosecuzione del processo di integrazione alla Ue e alla Nato, aiuti militari con armi letali difensive. Chiede inoltre la garanzia di forniture di gas russo ad un equo prezzo di mercato. E’ disposta a concedere un certo grado di autonomia alle regioni russofone orientali ma non in una cornice federalista e vuole vedere riconosciuta la sua integrità territoriale. L’Ucraina vuole infine processare i separatisti che si sono macchiati di gravi crimini.
La posizione della Russia: il Cremlino vorrebbe una tregua basata sulle ultime conquiste territoriali dei ribelli e che Kiev dialoghi direttamente con i loro rappresentanti, concedendo alle regioni orientali una larga autonomia, possibilmente in un contesto federalista. In questa prospettiva devono essere tutelati gli interessi culturali e linguistici, possibilmente a livello costituzionale. Per Mosca e’ fondamentale avere una garanzia sul non ingresso di Kiev nella Nato, sostiene l’amnistia per i ribelli e l’apertura di inchieste internazionali sui crimini di guerra dell’esercito ucraino. Vuole anche scioglimento dei battaglioni di volontari ucraini.
I ribelli: chiedono una tregua sull’attuale linea di confine,
che li vede avanzati rispetto agli accordi di Minsk dello scorso settembre, e per una larghissima autonomia da Kiev.
Cosa chiede l’Unione europea: è per una tregua immediata, con una adeguata zona smilitarizzata lungo il fronte e un controllo della tregua e dei confini russo-ucraini da parte di osservatori o forze di pace. Sostiene l’ipotesi dell’autonomia delle regioni ribelli, ma nel contesto dell’integrita’ territoriale ucraina. Chiede il ritiro di armi e militari russi. I principali Paesi europei sono contrari a fornire armi difensive letali a Kiev. Disponibili invece i Paesi baltici e la Polonia. Tra i Paesi europei, in primis Germania e Francia, non vogliono far entrare Kiev nella Nato.
La posizione degli Usa: condivide le richieste europee, ma tiene aperta l’opzione di fornire armi difensive letali all’Ucraina e sostiene il suo ingresso nell’Alleanza Atlantica.
I problemi da risolvere: sono l’assegnazione della zona di Debatsevo, ancora contesa tra Kiev e ribelli, l’individuazione di chi paghera’ i danni di guerra, ossia la ricostruzione del Donbass, e le forniture energetiche russe, che dal primo aprile torneranno a prezzi insotenibili per Kiev.
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