Voci sempre più insistenti: in occasione della festa più importante per i curdi, il 21 marzo, Ocalan potrebbe fare uno storico annuncio, il secondo in tale data, l’ultimo dal penitenziario dove è rinchiuso dai tempi della sua fuga che lo portò anche in Italia.
Un anno fa, proprio in occasione della festa del 21 marzo, Ocalan annunciò il cassate il fuoco tra Pkk e Turchia.
Ora l’attesa è del logico sviluppo. La risposta di Ankara potrebbe essere altrettanto sensazionale: Ocalan potrebbe essere liberato.
La voce, molto accredita, origina nel partito curdo HDP che fa da mediatore tra Ocalan e governo turco e prospetta l’inizio di negoziati diretti tra curdi e turchi nel giro di due settimane.
Un politico curdo che ha visitato Ocalan in prigione recentemente, Dicle, ha confermato che negoziati ufficiali tra PKK e autorità turche sono ormai imminenti.
La scarcerazione di Ocalan sarebbe un fatto storico che aprirebbe la strada alla sua diretta partecipazione ai negoziati diretti tra PKK e governo turco. La formula, che potrebbe essere accettate dalle parti, sarebbe quella di “rappresentanza dei curdi in Turchia”.
La ricaduta di uno sviluppo del genere si tutto lo scacchiere, e quindi anche sulla guerra all’ISIS, è evidente.
Ankara teme infatti che dalla guerra all’ISIS possa scaturire uno stato curdo. Un negoziato con Ocalan cambierebbe molto, non soltanto nel quadro importantissimo della situazione interna turca, ma in tutto il contesto regionale.