La Russia fa la guerra alla Coca-Cola
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La Russia fa la guerra alla Coca-Cola

Un deputato russo propone il ritorno al passato:bando per bibite e fast-food americani ma molti dissentono, anche se intanto la NATO dice di puntare ad una Maidan russa<br><br>

La Russia fa la guerra alla Coca-Cola
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9 Marzo 2015 - 09.44


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La guerra economia e tattica che continua a dividere Stati Uniti e Russia rischia sempre più di sfociare in atti che riporterebbero ai momenti più bui della “Guerra fredda”: in risposta alla voce secondo cui Washington sarebbe pronta a prolungare di un anno e sanzioni economiche contro Mosca, l’anziano deputato della “Duma” Alexei Pushkov propone di vietare Coca-Cola e Mac Donald’s su tutto il territorio della Federazione.

Alla Camera bassa, Pushkov è anche a capo del Comitato per il commercio con l’Estero e spesso si è fatto notare per i commenti particolarmente icastici e provocatori che diffonde via “Twitter”,ed anche questa volta fa discutere. “Mac Donald’s e Coca-Cola vogliono sostenere le sanzioni di Obama? Allora che ci liberino dei loro prodotti, siano fedeli ai loro principi e ci lascino più sani”, propone lui, adombrando un ritorno ai tempi in cui in tutti i paesi comunisti la più famose bevanda americana veniva considerata simbolo dell’imperialismo, e di conseguenza bandita.

La proposta ha subito scatenato un dibattito fra politici ed esperti: Gennady Onischchenko, un medico che in Russia è anche capo del sistema di ispezione sanitaria, dichiara alla radio di essere a favore della “linea Pushkov”, e questo perché “il marketing aggressivo di queste aziende, che non hanno nulla in comune con le nostre tradizioni culinarie , è paragonabile a una guerra contro il nostro popolo. Onischchenko è noto per essersi espresso ripetutamente contro le società americane di “fast food” e “soft drink”: unasua amosa definizione diceva che Coca-Cola e Pepsi sono armi chimiche e purtroppo i nostri figli bevono più Coca che latte.”

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Altre voci però difendono le aziende americane, anche se non certo per le qualità salutari dei loro prodotti: l’ex ministro delle Finanze, Alexei Kudrin, a sua volta ha “twittato” un commento nel quale osserva che “la Coca-Cola compie oltre il 75 per cento dei suoi ingredienti e forniture in Russia,e dunque una chiusura della società lascerebbe decine di migliaia di russi, senza lavoro. Altro che programma anti-crisi… “. Anche il vice presidente del comitato per il sostegno delle imprese, Konstantin Dobrynin, vice presidente del comitato per il sostegno delle imprese, boccia l’iniziativa e aggiunge che gli hamburgers gli piacciono: “A parte il fatto che l’hamburger di “McDonald’s” è semplicemente delizioso, provvede anche le persone nel nostro paese con il lavoro e le tasse di bilancio, e questo sostiene l’economia. Date le attuali condizioni economiche, la Russia deve mostrarsi attraente per le imprese occidentali rispettabili.”

L’anno scorso, l’amministrazione di salute pubblica della Russia “Rospotrebnadzor” ha lanciato controlli sanitari su oltre 200 ristoranti “McDonald’s”, disponendo la chiusura temporanea di decine di essi a seguito di violazioni delle norme sanitarie e delle linee guida nutrizionali. “McDonald’s“ ha 451 sedi in 70 città russe e nel corso dell’ultimo anno ha registrato un calo degli utili a causa della diminuzione della domanda e del crollo del tasso di cambio.

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Secondo un sondaggio condotto lo scorso ottobre coivolgendo 1.600 persone in 43 regioni della Federazione, il 49 per cento dei russi è a favore di una totale chiusura dei “McDonald’s” mentre il 33 per cento è contrario all’idea. La società in precedenza aveva deciso di chiudere i suoi ristoranti in Crimea e Ucraina orientale a causa delle sanzioni e dell’instabilità in quelle regioni.

Le contese geopolitiche naturalmente continuano ad avere forte influenza sugli umori del pubblico: l’inviato permanente del Cremlino presso la NATO, Aleksandr Grushko denuncia la linea dell’Alleanza che a suo dire “sogna una Maidan russa”. Il vice segretario generale della NATO, Alexander Vershbow, in una conferenza sampa tenuta tre giorni fa nella capitale lettone Riga aveva detto che “obiettivo del presidente Vladimir Putin sembra essere quello di trasformare l’Ucraina in uno stato fallito anche per sopprimere e screditare voci alternative nel suo Paese in modo da evitare una Maidan russa”.

Grushko ribatte dicendo che “questo discorso dimostra il tentativo di influire sulla democrazia della Russia e la sua politica interna: finalmente, ora sappiamo che la NATO ha un sogno, e questo sogno è una Maidan in Russia. I suoi esponenti continuano a usare la parola ucraina “Maidan” per descrivere una serie di azioni di protesta che alla fine vengono trasformate in disordini di massa e conducono alla cacciata di un presidente e di un Parlamento legittimamente eletti. Per demonizzare Russia, NATO crea una realtà virtuale, si scollega dalle minacce reali alla sicurezza”. ha continuato l’inviato russo.

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“La NATO ha una lunga storia di operazioni ibride- continua il rappresentante russo – finora abbiamo visto segni di intimidazione militare, un coinvolgimento nascosto, le fornitura di armi, il ricatto economico, la doppiezza diplomatica, manipolazioni mediatiche e infine una disinformazione aperta.L’affermazione fatta a Riga è un altro insieme di argomenti diretti solo per giustificare l’atteggiamento conflittuale della NATO nei riguardi della Russia eppure difficilmente la NATO può accreditarsi come unica fonte di verità. L’alleanza si è ripetutamente screditatoadiffondendo false informazioni sia sul suo comportamento che sulle azioni degli altri e non molti seguiranno il suo consiglio di tornare ai tempi della guerra fredda”.

Nell’ottobre scorso, Grushko ha esortato le nazioni occidentali a riconoscere le loro colpe politiche e migliorare le relazioni con la Russia.”I nostri partner occidentali, in primo luogo l’Europa, devono riconoscere che le loro politiche degli ultimi anni hanno tracciato linee di demarcazione sempre più profonde tra la Russia e l’Europa, e questo è estremamente pericoloso. L’Occidente deve finalmente riconoscere il fatto che l’attuazione meccanica delle sue politiche recenti si sta portando in un vicolo cieco. Per demonizzare la Russia, la NATO sta creando una realtà virtuale e si sta allontanando dalle reali minacce alla sicurezza”.

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