Grecia, debiti o no Tsipras pensa ai poveri
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Grecia, debiti o no Tsipras pensa ai poveri

Passa una legge sulla “crisi umanitaria” e la Commissione europea di infuria, ma Tsipras ribatte “niente veti” e si appresta a volare a Mosca per un incontro-chiave<br>

Grecia, debiti o no Tsipras pensa ai poveri
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20 Marzo 2015 - 19.31


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Debiti o no, e nonostante la dura opposizione della Commissione europea, l’altra sera il Parlamento greco ha approvato un disegno di legge “contro la crisi umanitaria” che prevede che il cittadino abbia la possibilità di dilazionare fino cento rate i debiti verso lo Stato, oltre ad una serie di altre provvidenze. Bruxelles ribatte definendo questa “un’azione unilaterale” ma perfino il centro destra di “Nuova Democrazia” l’approva, e le tensioni con la Ue tornano al picco massimo.

La reazione dell’Unione non spaventa il premier Alexis Tsipras:” Se lo fanno per spaventarci allora la risposta è che non ci fanno paura – dichiara – il governo greco è determinato a rispettare le scadenze fissate il 20 febbraio scorso, tuttavia chiediamo lo stesso dai nostri partner: lasciateci compiere le nostre azioni e rispettate l’accordo che è stato firmato. Cos’ altro si può dire a chi ha il coraggio di sostenere che di fronte a una crisi umanitaria questa un’azione unilaterale?”

La legge però viene giudicata dalla Ue come “un’azione frammentaria” e Declan Costello, un rappresentante del team tecnico della Commissione per il monitoraggio della Grecia , si schiera contro il disegno di legge, scrivendo alle autorità che questo non è compatibile con l’accordo del 20 febbraio con l’ Eurogruppo.

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Costello sostiene che le nuove norme adottate dalla Grecia in materia di finanza devono essere incluse in un contesto generale di riforme: “Esortiamo vivamente a svolgere prima consultazioni politiche adeguate per verificare la coerenza delle nuove leggi con gli sforzi di riforma. Ci sono diverse questioni da discutere, e abbiamo bisogno di varare un pacchetto di riforme coerente e globale, e muoversi altrimenti significa procedere in modo unilaterale e frammentario in contrasto con gli impegni assunti”.

Il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis risponde però che l’ultimo incontro con l’Eurogruppo aveva incluso il disegno di legge e Gabriel Sakellaridis, un portavoce del governo, va giù anche più duro e sostiene che la mossa da parte della Commissione Europea vorrebbe esprimete un veto. Il commissario Pierre Moscovici lo nega:”Sosteniamo pienamente l’obiettivo di aiutare i più vulnerabili e non c’è assolutamente alcun dubbio circa un cosiddetto veto alla legge sulla crisi umanitaria”, dice lui.

Comunque si voglia considerare la vicenda, è evidente comunque che si sta tornando rapidamente verso uno scontro aperto. L’accordo del 20 febbraio tra la Grecia ed Eurogruppo consiste in un un compromesso attraverso cui Atene ha ottenuto un’ estensione del suo attuale programma di rimborso fino alla fine di giugno. Nonostante questo, però. Il governo ellenico rischia di rimanere a corto di denaro contante entro poche settimane , se si allargasse la spaccatura con i creditori.

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Le relazioni tra la Grecia e zona euro continuano a peggiorare rapidamente con recriminazioni su entrambi i lati, il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schauble adesso segnala nuovamente un possibile ‘Grexident’ mente il Fondo monetario internazionale definisce la Grecia “il cliente più inutile” che abbia mai avuto: i funzionari del Fondo dicono ai colleghi dell’eurozona che la Grecia è il Paese più ostico che l’organizzazione abbia affrontato nei suoi settant’anni di storia.

Atene viene accusata di non collaborare e di rivelare poche informazioni sulle finanze del governo e su altri temi chiave ,il governo Tsipras l’altro ieri ha rifiutato di aggiornare i ministri delle Finanze europei in teleconferenza circa i suoi piani per attuare le riforme vitali , e questa potrebbe essere stata “ l’ultima goccia.” La disponibilità di fondi potrebbe esaurirsi fra poche settimane se la Grecia rimanesse fuori della prossima “tranche” di aiuti finanziari, dato che la zona euro richiede al Paese di rispettare le misure di austerità già concordate, ed entro breve termine vanno rimborsati alla Ue 370 milioni e rifinanziato circa un miliardo e sette.

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Nonostante questo, è partita la legge sulla “crisi umanitaria” e secondo aluni funzionari europei “c’è la sensazione generale che la parte greca abbia completamente perso il contatto con la realtà”. Recenti sondaggi dimostrano che i tedeschi, che rappresentano il creditore chiave nella “troika” , stanno rapidamente esaurendo la pazienza. il 52 per cento di essi vorrebbe che la Grecia fuori dall’euro, il mese scorso la percentuale appena il 41. Ed in un clima che continua a farsi sempre più ca degli intransigenti era appena del 41. In queso clima,l’imminente viaggio a Mosca di Alexsis Tsipras potrebbe davvero fra segnare una svolta nei rapporti finanziari con la Russia.

Fonte: Agenzie

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