La Nato gioca alla guerra ai confini dell'Ucraina
Top

La Nato gioca alla guerra ai confini dell'Ucraina

Dureranno fino al 30 aprile le esercitazioni militari dell’Alleanza Atlantica lungo il confine ucraino cui prendono parte truppe rumene, moldave, inglesi e statunitensi.<br>

La Nato gioca alla guerra ai confini dell'Ucraina
Preroll

redazione Modifica articolo

20 Aprile 2015 - 11.26


ATF

Scattate giovedì scorso in due zone distinte del territorio rumeno al confine con l’Ucraina, presso la base aerea Mihail Kogalniceanu (situata a qualche chilometro dal porto di Costanza, sulla sponda occidentale del Mar Nero) ed il poligono di tiro Smardan (vicino alla città di Galati), le operazioni di addestramento del programma militare battezzato “Wind Spring 15” – promosse e messe a punto dalla Nato – si svolgeranno fino al prossimo trenta aprile. Alle esercitazioni, che fanno parte del piano “Readiness Action Plan” predisposto dall’Alleanza Atlantica per incrementare sensibilmente la difesa dei Paesi che confinano con l’Ucraina, partecipano circa 2.200 soldati appartenenti a diversi battaglioni delle truppe britanniche, statunitensi, rumene e moldave. Le operazioni vengono coordinate dagli istruttori militari della Nato e mirano a potenziare le capacità di pianificazione e resistenza dei soldati, intervenendo particolarmente sul piano dell’intelligence e sul versante logistico. Grazie dunque all’intensa serie di azioni previste dal programma, le truppe dispiegate sul fronte orientale della Nato e dell’Ue dovrebbero riuscire ad entrare in azione più velocemente ed efficacemente in caso la Russia continuasse ad avanzare verso est. Dopotutto un simile rafforzamento di confini è stato chiesto proprio dalla Romania, sostenitrice fin dal primo momento delle sanzioni economiche occidentali contro il Cremlino e una delle Nazioni che si sta più impegnando per favorire l’ingresso della Moldavia nell’Ue. Per queste ragioni, infatti, Bucarest teme da tempo una fulminea rappresaglia militare da parte di Mosca. E la Nato ha puntualmente accolto le richieste rumene guarnendo la fascia orientale di basi militari, sistemi antimissili, aerei e navi da guerra.

Leggi anche:  A vent’anni dalla “rivoluzione arancione” quale sarà la strada per l’Ucraina?

Stando inoltre ad alcune dichiarazioni rilasciate dal ministro della Difesa rumeno Mircea Dusa, vari battaglioni dell’esercito di Bucarest hanno affrontato un test militare mercoledì scorso a 250 chilometri dalla capitale, appena prima dell’avvio delle operazioni di addestramento congiunte. “Quest’anno le nostre truppe parteciperanno a oltre 340 esercitazioni – ha annunciato il ministro -, di cui la maggior parte organizzate dalla Nato ma alcune anche predisposte autonomamente dalle nostre forze militari. Peraltro sul nostro territorio, al confine ucraino, sono presenti un cacciatorpediniere statunitense e 12 caccia dell’Us Air Force”.

(Fonte: Afp)

Native

Articoli correlati