Il miniistro Alfano è intervenuto oggi, 21 maggio 2015, alla Camera per informare i deputati dell’arresto a Milano del marocchino accusato di aver partecipato alla strage del Bardo.
Alfano: chiarire i suoi movimenti in Italia. “Andranno chiariti” i movimenti di Abdel Majid Touil, il marocchino sospettato di essere coinvolto nella strage di Tunisi, ha dichiarato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Il ragazzo è entrato in Italia il 17 febbraio 2015: “Tra quella data ed il 19 maggio non sono emerse evidenze della sua presenza sul territorio nazionale”. Il ministro dell’Interno, nella sua informativa alla Camera sull’arresto del marocchino, ha spiegato: “Nulla a suo carico era stato segnalato dalle autorità tunisine” dunque “non era considerato un soggetto pericoloso per la sicurezza nazionale”.
Alfano ha rivendicato l’arresto come un “successo investigativo frutto anche della buona cooperazione tra diversi Paesi nella lotta al terrorismo”. Alfano ha ribadito il suo ringraziamento alle forze dell’ordine ed all’intelligence. Alfano ha sottolineato di non aver mai escluso il rischio di terrorismo, anche sui barconi e affermato che l’allerta è elevatissimo”.
La madre di Touil. “Il 18 marzo mio figlio era davanti alla tv. Ho visto con lui l’attentato in televisione, la jihad non gli piace per niente”. Lo ha detto la madre di Abdelmajid Touil, il marocchino di 22 anni arrestato nel Milanese con l’accusa di terrorismo. “Mio figlio è innocente, mio figlio non c’entra niente era in Italia – ha aggiunto arrivando a casa, con il capo coperto da un hejab bordeaux. Ha fatto una scuola di italiano e stava cercando lavoro. Come si può andare in Tunisia senza avere documenti?”, alludendo alla denuncia di smarrimento del passaporto fatta proprio dalla donna (che però è posteriore all’attentato, ndR). La donna ha anche mostrato una copia del foglio di intimazione e ha raccontato come il congiunto è arrivato in Italia clandestinamente: “E’ andato a Tunisi in aereo. Lì è stato tre giorni e poi si è trasferito in Libia, per cercare lavoro. Si è fermato per una quindicina di giorni, e poi è partito con un barcone ed è venuto qui”.
Il fratello. “Mio fratello è innocente non ha commesso nessun reato”. A parlare, dopo aver cercato di allontanarsi dai giornalisti, sotto casa sua, e uno dei due fratelli di Touil Abdelmajid, il presunto terrorista arrestato dalla polizia. “E’ arrivato su un barcone come tanti altri e da quel momento non è più partito” ma è “rimasto sempre in Italia”. Il giovane rincasava in bicicletta nella palazzina al civico 14 di via Pitagora a Gaggiano (Milano) dove vive con la madre.
Vicina di casa: è un bravo ragazzo. “E’ un bravo ragazzo, state commettendo un grave errore, non ha fatto nulla”. A parlare è una vicina di Abdel Majid Touil, il marocchino di 22 anni arrestato dalla Digos di Milano su mandato della Procura di Tunisi per aver partecipato all’attentato del Museo del Bardo. “Nei giorni dell’attentato era qui. La madre ha fatto tanti sacrifici per lui. Sta cercando lavoro”.
I pm di Milano: verifiche sul ruolo di Touil nella strage. La Procura di Milano sta facendo accertamenti sul ruolo avuto nell’attentato al museo del Bardo da Abdelmajid Touil, il marocchino di 22 anni arrestato a Gaggiano, nel milanese, dalla Digos e dal Ros su mandato di cattura internazionale delle autorità tunisine per essere coinvolto nella strage dello scorso 18 marzo in cui sono morte 24 persone, tra cui 4 italiani, e 45 sono rimaste ferite. Da quanto si è appreso tali accertamenti si sono resi necessari, tra le altre cose, anche alla luce di alcune dichiarazioni rese ai media dai familiari e dai vicini di casa di Touil, i quali hanno affermato che il 22enne, da quando lo scorso 17 febbraio è arrivato in Italia su un barcone, non si sarebbe più mosso dal nostro Paese. Inoltre inquirenti e investigatori esamineranno il contenuto delle due pen drive e del cellulare sequestrati ieri a Touil assieme a un paio di schede sim. Intanto sono emersi alcuni particolari dell’arresto del marocchino. Verso mezzogiorno è stato fermato per strada per un controllo dagli agenti della polizia locale di Gaggiano, i quali, una volta accertato che si trattava della persona ‘sospettata’ e segnalata dall’intelligence tunisina, lo hanno messo a disposizione di Digos e Ros che lo hanno arrestato. Dopo di che è stato sottoposto alle procedure di identificazione previste in casi come questi, mentre il mandato di cattura internazionale tunisino è arrivato attorno alle 23.
Approfondimenti dei pm di Milano. Gli inquirenti milanesi non sanno, allo stato, quale ruolo avrebbe avuto il marocchino Abdelmajid Touil, arrestato su mandato di cattura firmato dalle autorità tunisine, nella strage del Museo del Bardo. E dalle carte a disposizione, infatti, non è chiaro se all’uomo venga contestato, ad esempio, di essere stato uno degli esecutori della strage o di aver fornito un supporto e di quale tipo e da dove. Per questo stanno effettuando approfondimenti e accertamenti e sono in contatto con la Procura di Roma. Nella Capitale, infatti, è aperto un fascicolo d’indagine sulla strage avvenuta in Tunisia e nella quale sono stati uccisi anche quattro italiani. Gli accertamenti dei pm milanesi, dunque, saranno poi trasmessi ai colleghi romani. Da quanto risulta, però, al momento agli inquirenti non è stato messo a disposizione alcun elemento dalle autorità tunisine sul ruolo che avrebbe avuto il marocchino nell’attentato e l’arresto è stato effettuato perché pendeva un mandato di cattura internazionale. In ipotesi, non essendoci certezze sul punto, è possibile anche che l’uomo sia arrivato in Italia a febbraio dopo aver rinunciato a partecipare alla strage che in un primo momento aveva pianificato con altri. Tutte le ipotesi, dunque, sono al vaglio degli inquirenti. Approfondimenti, inoltre, potrebbero essere richiesti anche dalla Corte d’Appello di Milano, competente per il procedimento di estradizione. I giudici, infatti, hanno la facoltà di chiedere sia integrazioni di atti alle autorità tunisine che gli esiti dei primi accertamenti alla Procura.
L’arresto. Un marocchino di 22 anni, Touil Abdelmajid, è stato arrestato dalla Polizia nel milanese con l’accusa di essere coinvolto nell’attentato al Museo del Bardo a Tunisi.
L’uomo, per cui era stato emesso un mandato di cattura internazionale, è stato arrestato dalla Polizia in un appartamento di in una palazzina in via Pitagora, a Gaggiano (Milano) che condivideva con madre e due fratelli.
Il marocchino, che risulta irregolare, è stato trovato a casa dei parenti che invece hanno tutti un regolare permesso di soggiorno. Carabinieri e polizia hanno eseguito un provvedimento dell’Autorità giudiziaria tunisina.
Espluso, è rientrato a Tunisi per partecipare all’attentato. Secondo le accuse e la ricostruzione degli investigatori, il ragazzo, nonostante un ordine di esplulsione da parte del governo tunisino, sarebbe ritornato nel proprio Paese per partecipare all’attentato del 18 marzo 2015, costato la vita a 24 persone, tra cui quattro cittadini italiani.
Arrivato in Italia su un barcone. Il marocchino era già noto alla polizia italiana. Il ragazzo era già stato identificato nel febbraio 2015 a Porto Empedocle dopo essere arrivato con un barcone con altre 90 persone.
Azione congiunta di 007 italiani e tunisini. L’arresto di Abdel Majid Touil, il marocchino sospettato di essere coinvolto nella strage del Bardo a Tunisi, è il risultato di un’azione di squadra dell’intelligence italiana che ha operato in sinergia con gli 007 tunisini e le forze di polizia. La notizia della presenza in Italia del 22enne marocchino dopo l’attentato del 18 marzo 2015 a Tunisi era stata segnalata dall’intelligence italiana, che da tempo aveva messo sotto osservazione l’uomo. L’operazione, dunque, è stata pianificata ed ha messo a frutto informazioni e collaborazioni con i servizi segreti di Tunisi. Le informazioni dell’intelligence sono state passate alle forze di Polizia. Da qui è scattato il piano che ha portato all’arresto. E’ ora allo studio degli analisti dell’intelligence il materiale sequestrato a casa del marocchino.
Renzi: grazie alle forze dell’ordine. “Grazie alle forze dell’ordine che hanno arrestato in Lombardia uno dei ricercati della strage di Tunisi. Orgoglioso della vostra professionalità”. Il premier Matteo Renzi ha ringraziato con questo tweet le forze dell’ordine, che hanno fermato il presunto terrorista.
Fi: governo riferisca in Parlamento. “Il nostro Paese, per essersi sobbarcato il peso dell’accoglienza solitaria dei migranti, ha esposto i cittadini a rischi intollerabili. Non ci sono più scuse: il governo riferisca subito in Aula e spieghi anche cosa intende fare per tutelare la sicurezza degli italiani”. Così la deputata e responsabile comunicazione di Forza Italia Deborah Bergamini ha commentato l’arresto di Touil Abdelmajid, arrivato in Italia a bordo di un barcone di migranti.