I pm smentiscono Tunisi: Touil era in Italia
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I pm smentiscono Tunisi: Touil era in Italia

Il suo alibi è nei registri di classe: il 16 e il 19 marzo 2015 il 22enne marocchino era nella scuola per stranieri di Trezzano.

I pm smentiscono Tunisi: Touil era in Italia
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21 Maggio 2015 - 18.15


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I Pm confermano: Abdelmajid Touil, in Italia il giorno della strage. Il marocchino arrestato due giorni fa per l’attentato del 18 marzo al Museo del Bardo di Tunisi, sarebbe stato in Italia sia nel giorno della strage che in quelli precedenti e successivi. E’ quanto è stato accertato dalla Procura di Milano in base ai registri della scuola frequentata da Touil e alle testimonianze dei docenti. Intanto il fratello di Abdelmajid, Abderazzak Touil, ha mostrato un quaderno su cui l’arrestato studiava, con una lezione datata 19 marzo.

Alfano: quando arrivò in Italia e fu identificato e ne fu disposta l’espulsione “nulla a suo carico era stato segnalato dalle autorità tunisine” dunque “non era considerato un soggetto pericoloso per la sicurezza nazionale”.

Parlerebbe ancora di successo investigativo per l’arresto di Abdelmajid Touil? “Abbiamo eseguito un mandato di arresto internazionale sulla base di indagini svolte in un altro Paese. E’ lì che va rivolta la domanda. Un mandato di arresto internazionale non è competenza italiana”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Alfano.

L’insegnante di italiano di Abdelmajid Touil conferma che il ragazzo “il 16 e il 19 marzo era in classe”. A dirlo è Flavia Caimi, una docente dell’istituto R. Franceschi di Trezzano sul Naviglio (Milano).

Renzi: da psicanalisi dire “meglio no arresto. Quando viene arrestato un presunto responsabile, non si può dire ‘era meglio che non lo arrestavamo’. Poi può darsi non sia colpevole, io sono per la presunzione di innocenza. Ma chi dice che era meglio non arrestarlo io vorrei stenderlo sul lettino e fargli raccontare che cosa ha fatto da piccolo”.

Il suo alibi è nei registri di classe: il 16 e il 19 marzo 2015 Abdelmajid Touil, il 22enne marocchino arrestato a Milano con l’accusa di essere uno dei terroristi della strage al Museo del Bardo di Tunisi, era in Italia, nella scuola per stranieri di Trezzano sul Naviglio. “Le lezioni che frequentava si tengono il lunedì e il giovedì, mentre il giorno dell’attentato al Bardo a Tunisi, il 18 marzo, era un mercoledì“, ha spiegato il sindaco di Trezzano, Fabio Bottero, ospite di 24Mattino su Radio 24. “Questo ragazzo frequentava il centro a Trezzano – ha continuato Bottero – e sia lunedì 16 e che giovedì 19 marzo risulta presente, stando ai registri. Queste informazioni le ho passate agli organi competenti che indagheranno”.

Il sindaco di Trezzano: “Le lezioni si tengono alla mattina e al pomeriggio. Non era certamente un corso serale”, ha risposto il primo cittadino alla domanda se Touil avrebbe potuto compiere l’attentato a Tunisi e poi fuggire subito in Italia. “Mi sono chiesto come abbia potuto iscriversi a un corso pur avendo un decreto di espulsione mi è stato spiegato che è stato fatto un test di ingresso il 6 marzo in cui è stata valutata la persona ma non sono stati chiesti documenti. E’ normale? Sinceramente non sono entrato in questi particolari, ieri ci siamo solo premurati di recuperare il registro” ha aggiunto il sindaco.

Il fratello: un’altra conferma della presenza in Italia di Touil, arriverebbe dal quaderno del ragazzo, non sequestrato dai carabinieri che il fratello vorrebbe fosse utilizzato come prova. Calligrafia incerta e molte fotocopie, il quaderno ha tra le pagine anche la data del 19 marzo 2015: “Questo è il quaderno su cui mio fratello studiava l’italiano – ha affermato il fratello Abderrazzak c’è la pagina del 19 marzo. Come avrebbe fatto a rientrare dalla Tunisia?”.


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