La Chiesa inglese riconosce sempre di più i diritti al femminile e ne è la riprova la nomina delle prime donne vescovo che si aggiungono alle donne prete. Ma questo non basta per un gruppo anglicano che le rappresenta e invoca una ‘rivoluzione’ anche nella liturgia: non ci si può riferire a Dio solo al maschile ma anche al femminile, per rappresentare entrambi i generi.
“La teologia ortodossa dice che tutti gli esseri umani sono fatti a immagine di Dio, che Dio non ha un genere ma li comprende entrambi. Quindi quando parliamo di Dio solo al maschile, quello in verità ci dà una comprensione limitata di Dio”, ha detto la reverendo Jody Stowell, membro della Women and the Church (Watch), il gruppo di pressione anglicano che ha lanciato una campagna che sta avendo sempre più sostenitori nel mondo religioso.
Se già qualche prete donna cerca di rimuovere ove possibile le connotazioni di genere nelle preghiere, come si legge sul Guardian, un cambio nella liturgia ufficiale richiede tuttavia una consultazione dei vertici ecclesiastici e il voto del sinodo generale secondo un portavoce dell’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, il primate della chiesa inglese.