Sousse: le immagini del massacro
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Sousse: le immagini del massacro

Si tratta del più sanguinoso attentato in oltre un decennio. La nota località turistica è a 150 chilometri a sud di Tunisi.

Sousse: le immagini del massacro
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26 Giugno 2015 - 16.26


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Se da un lato la Tunisia non ha assistito al caos che ha investito altri Paesi nella regione, dall’altro la culla della primavera araba ha registrato una serie di attentati di stampo terroristico. Prima i leader dell’opposizione, poi gli uomini della sicurezza e infine i turisti. Sono questi gli obiettivi degli attentati e degli omicidi mirati che hanno macchiato di sangue la Tunisia dopo la rivoluzione del gelsomini del dicembre del 2010, quella che ha portato alla deposizione del regime Ben Ali nel gennaio del 2011 e dato il via alle primavere arabe.

L’ultimo quello di oggi contro l’Imperial Marhaba hotel e l’Hotel Soviva a Susa costato la vita ad almeno 30 persone, in maggioranza turisti, come rende noto il ministero degli Interni di Tunisi. Si tratta del più sanguinoso attentato in oltre un decennio. La nota località turistica di Susa, 150 chilometri a sud di Tunisi, già il 30 ottobre del 2013 fu teatro di un attentato kamikaze che però, a differenza di quello odierno, non fece vittime oltre all’attentatore.

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I turisti in Tunisia sono invece stati colpiti già il 18 marzo scorso, quando un commando è entrato in azione nel Museo nazionale del Bardo a Tunisi e ucciso 21 stranieri, tra cui quattro italiani, e un poliziotto. L’attentato venne rivendicato dallo Stato Islamico. Il 29 marzo le forze della sicurezza tunisina uccisero nove miliziani, compreso l’algerino Khaled Chaib, che si ritiene abbiano partecipato all’attentato al Bardo.

Il 7 aprile uomini armati hanno invece teso un’imboscata ai soldati tunisini uccidendo quattro di loro nella regione occidentale di Kasserine vicina al confine con l’Algeria. Nel luglio del 2014 sono invece 15 i soldati uccisi da sospetti militanti islamici che hanno attaccato un posto di blocco vicino al confine tra la Tunisia e l’Algeria.

Ancora prima, il 6 febbraio del 2013, viene assassinato vicino a Tunisi il leader del Movimento patriotico, partito laico di sinistra, Chokri Belaid. Il 25 luglio del 2013 toccherà a un altro leader dell’opposizione Mohamed Brahmi, dando il via a un’ondata di manifestazioni di massa e di richieste di dimissioni rivolte al governo islamico di Ennahda, incoronato dalle elezioni parlamentari dell’ottobre del 2011.

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