Frequentavano il campo islamico, fino al giorno in cui il mullah ha detto agli altri ragazzi che i giovani erano da condannare a morte perché gay.
Amir Taheri, ex direttore del quotidiano iraniano Kayhan, ha pubblicato la storia su Twitter ieri
Benjamin Weinthal, il corrispondente per gli affari europei per il Jerusalem Post, ha chiesto all’Unione europea di condannare l’ omicidio.
L’Iran che si definisce un paese moderno compie degli orrori degni dell’Isis come ha affermato Hasan Sari, un giornalista che vive in Medio Oriente, che si è domandato: Quale è la differenza con l’Isis?
Bisogna ricordare infatti che è illegale essere gay in Iran, le pene vanno dall’ergastolo alla pena di morte. Anche se il governo replica che la pena capitale è stata eseguita solo per accuse di stupro o di omicidio.
Ma resta che nel 2015, a 14 anni, in Iran, si possa essere impiccati perché gay.