Demie è laureata in psicologia ma da sempre fa l’insegnante d’inglese. È questo uno dei mestieri più gettonati in Grecia, almeno nella Grecia di un tempo, quella dove anche i bambini parlavano almeno un’altra lingua, se non due, oltre alla nazionale. Quarantatré anni, sposata e con un figlio piccolo, Demie Antypa è una di quelle persone che sui social hanno aperto un osservatorio informale e costante sulla situazione del loro Paese. L’abbiamo intervistata, per capire come vive la gente comune la crisi ellenica.
Demie, quali sono gli effetti della crisi sulle famiglie greche?
L’effetto è innanzitutto finanziario e in secondo luogo (e più importante), sociale e psicologico. Il bilancio delle famiglie di medio e basso livello è stato drasticamente ridotto. Salari e pensioni sono stati “tagliati” e in un sacco di famiglie almeno un componente è disoccupato. Le persone sono molto deluse, tristi e si sentono devastate. Questo è anche evidente dall’aumento del numero di suicidi degli ultimi cinque anni. La disoccupazione e le tasse elevate sono alla base della maggior parte dei problemi.
E nella gestione della vita quotidiana, quali sono i problemi principali che si trova ad affrontare?
La vita quotidiana è poco piacevole e scomoda. La sicurezza sociale è scarsa o nulla. Vi è una notevole mancanza di medici negli ospedali e come pure di medicine e di strumenti semplici ma necessari. Ci sono scioperi quasi ogni giorno e una delle cose peggiori è che alcune delle nostre isole sono piene di immigrati che arrivano a centinaia ogni giorno.
Quali sono le cose che non capiamo, qui dall’Italia?
Non so se la gente in Italia come pure nel resto d’Europa non lo capisca, ma il fatto è che è impossibile per una persona con un reddito così basso pagare tante tasse e così alte. Si dice che i greci sono pigri. Può essere che ci siano alcune persone pigre, come in tutti i Paesi, ma la stragrande maggioranza è costituita da lavoratori che fanno lunghe giornate di lavoro, guadagnano meno di quello che meritano per vivere e per pagare le tasse che le persone ricche – imprenditori e politici ben noti – non pagano.
Come guardate al futuro?
Purtroppo futuro è incerto e sembra buio. Questa è la sensazione generale.
Di chi è la colpa della crisi di oggi?
I governatori degli ultimi 40 anni sono da biasimare. Le loro azioni e i loro accordi hanno causato tutto questo pasticcio. Erano guidati dall’ avidità e dai vantaggi personali. Può essere che tutto questo sia stato programmato per accadere. Non sappiamo che cosa credere. C’è la sensazione che i giochi sporchi vengano fatti alle nostre spalle. (Ida Palisi)