Non solo nell’Unione Europea, il tema dell’immigrazione sta infimmando in queste ore la campagna elettorale per le presidenziali del 2016 negli Stati Uniti d’America. A mettere benzina sul fuoco e a cavalcare l’onda delle polemiche è Hillary Clinton, candidata dei democratici, che duramente attaccato Donald Trump e Chris Cristie, che nelle ultime ore hanno pronunciato frasi xenofobe contro gli immigrati. La Clinton non è stata diplomatica nelle sue dichiarazioni, spiegando che quelli della destra americana sono metodi da nazisti: “Volio ricorrere a deportazioni di massa”, ha detto Hillary Clinton. Insomma anche gli americani devono fare i conti con personaggi che sono vicini alle posizioni di Le Pen e di Salvini.
“Vogliono deportarli nei carri merci”, ha denunciato l’ex segretario di Stato, parlando della drammatica situazione degli 11 milioni di immigrati senza documenti, in grandissima maggioranza ispanici, che vivono e lavorano nel territorio degli Stati Uniti d’America. Sono gli stessi immigrati che il presidente Obama ha cominciato a regolarizzare, grazie al decreto varato nel novembre 2014 dalla Casa Bianca, e che ha concesso già la cittadinanza a 5 milioni di irregolari.
I continui flussi dal Messico, col preoccupante e crescente fenomeno dei bambini non accompagnati, sta però animando la campagna elettorale per la poltrona di presidente degli Usa. A tenere banco sono soprattutto i provvedimenti che vorrebbe varare Donald Trump se mai dovesse essere eletto alla Casa Bianca: un muro alla frontiera sud e rispedire a casa tutti gli immigrati illegali. Tra i repubblicani, il tema della “deportazione” (come è stato chiamato dalla Clinton) è molto in voga: Chris Christie ha promesso infatti che se sarà eletto, spedirà tutti gli immigrati a casa loro come fossero dei pacchi della FedEx.
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