Per il primo ministro ungherese Viktor Orban, le cui idee sul fronte dell’immigrazione non rispettano minimamente spirito e dettato delle direttive comunitarie, una sola barriera di reti e filo spinato – benché lunga 175 chilometri e alta quattro metri – non è sufficiente a fermare l’estenuante marcia dei migranti diretti verso il Nord Europa. E difatti, a pochi giorni dal completamento dei lavori di costruzione del muro anti-migrantilungo il confine con la Serbia (che, stando a diverse inchieste giornalistiche, è riuscito solo ad arginare il flusso migratorio poiché molti profughi caparbi hanno comunque alzato il filo spinato o aggirato l’ostacolo costeggiando i binari della ferrovia Subotica-Szeged), il premier magiaro ha assicurato di voler ordinare la realizzazione di una seconda barriera, questa volta sul confine croato.
Un annuncio, come era facilmente prevedibile, mal digerito dal capo del governo croato Zoran Milanovic: “Pur essendo contrario a una ripartizione puramente matematica delle quote migranti, sono d’accordo con la decisione di Bruxelles di distribuire i rifugiati fra gli Stati membri dell’Ue. Trovo, però, inaccettabile erigere barriere e recinzioni per fermare l’immigrazione”, ha spiegato il primo ministro durante una visita al centro di accoglienza di Ludberg, puntualizzando che la Croazia potrebbe accogliere ben 3.200 migranti, invece dei 500 previsti inizialmente. “I profughi sono incredibilmente motivati a inseguire la speranza di una nuova vita – ha aggiunto Milanovic – e non credo sia giusto distruggere i loro sogni. Per questo ritengo che Orban abbia idee alquanto strane: il premier magiaro parla in continuazione di difendere i valori cristiani in Europa. Ma dobbiamo capire che i migranti non sono il nostro il nemico e che le barriere erette per fermarli sono assolutamente inutili e deleterie”.
“Ogni Stato membro ha diritto di decidere autonomamente come impostare la propria politica migratoria e in che modo proteggere le frontiere esterne dell’Ue – ha osservato Natasha Bertaud, una portavoce della Commissione europea – ma la costruzione di un altro muro anti-immigrati appare una scelta quantomeno discutibile e non costituisce affatto una buona soluzione al problema”.
(Fonti: Beta, Hina)