Una nuova nave privata per salvare i migranti, può operare anche d’inverno
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Una nuova nave privata per salvare i migranti, può operare anche d’inverno

Il progetto Sos Mediterranée: nato a Berlino nel 2015 su iniziativa di un capitano della marina tedesca, si è allargato a Francia e Italia.

Una nuova nave privata per salvare i migranti, può operare anche d’inverno
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13 Ottobre 2015 - 15.20


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di Anna Meli

Klaus Vogel, è un capitano di marina tedesco che ha vissuto direttamente e attraverso il racconto di numerosi suoi colleghi che navigano le acque del Mediterraneo il dramma dei migranti naufraghi e vittime del mare. Chi va per mare da anni come Vogel sa che ogni comandante ha l’obbligo di prestare assistenza a coloro che si trovano in pericolo in mare, senza distinzioni relative alla loro nazionalità, allo status o alle circostanze nelle quali essi vengono trovati. Si tratta di una consuetudine marittima di vecchia data e di un obbligo contemplato dal diritto internazionale. Ma il capitano Vogel non voleva solo ottemperare ai suoi obblighi una volta che si fosse trovato di nuovo di fronte ad un barcone in avaria, ma ha deciso che era giunto il momento di collaborare ai salvataggi nel Mediterraneo.

L’associazione SOS Mediterranée è nata a Berlino nella primavera del 2015 ed è stata lanciata pubblicamente alla Haus der Kulturen der Welt (Casa della culture del mondo) della capitale il 9 maggio. Ben presto le si è affiancata l’analoga associazione francese, guidata dallo stesso Klaus Vogel e da Sophie Beau. Questa seconda sede è stata fondata a Parigi e ha due centri di riferimento: la capitale e Marsiglia. Il gruppo ha ottenuto presto lo status di “gemeinütziger Verein” (associazione senza scopi di lucro) e si sta rapidamente allargando in termini di adesione e soci. L’associazione italiana si sta costituendo in queste settimane ed è già presente sul web. Non essendo possibile creare associazioni europee tout court, le varie sedi costituiranno una rete e coordineranno le loro attività.

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Klaus Vogel e altri membri dell’associazione, tra cui tecnici esperti, hanno individuato la nave adatta alle operazioni di salvataggio. Si chiama Markab. È una ex nave pilota di sessanta metri, molto solida e con sufficiente spazio per salvare fino a quattrocento persone e accoglierne numerose sottocoperta. A differenza di tutte le iniziative private lanciate sino ad ora, la Markab è adatta a operazioni di salvataggio in ogni condizione meteorologica e potrebbe essere l’unica nave privata a prestare soccorso a naufraghi e altre persone in pericolo nel periodo autunnale e invernale. L’associazione si avvarrà della collaborazione di Médecins du Monde che ha messo a disposizione un team medico per le azioni di salvataggio in mare.

Il capitano e lo staff di SOS Mediterranée hanno incontrato ad agosto scorso gli altri gruppi privati che stanno operando nel Mediterraneo in operazioni di ricerca e soccorso come il MOAS (Migrant Offshore Aid Station), e il team di Medici Senza Frontiere, incontrato a La Valletta durante una pausa della nave di salvataggio “Phoenix”.

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Vogel ha ribadito che l’ambizione di SOS Mediterranée non è semplicemente di collaborare alle operazioni di soccorso in corso, ma di diventare un’iniziativa stabile con una visione quindi di lungo periodo. Il modello di riferimento è la Deutsche Gesellschaft zur Rettung Schiffbrüchiger (Società Tedesca per il Salvataggio dei Naufraghi) nata 150 anni fa su iniziativa privata per far fronte ai continui naufragi nel Baltico e nel Mare del Nord, sovente di emigranti tedeschi diretti in America. L’associazione tedesca è ancora attiva si finanzia autonomamente.

SOS Mediterranée ha lanciato una campagna di raccolta fondi attraverso un crowdfunding. Sono stati raccolti ad oggi oltre 234 mila euro. A 400 mila, dico i promotori, Sos Mediterranée sarà in grado di operare per un mese con una nave a noleggio. Per essere del tutto autonomi e acquistare la Markab bisognerà però raggiungere quota 1,2 milioni.

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