“Questa intifada continuerà fino alla liberazione di Gerusalemme, della Cisgiordania e della intera Palestina. Sosterremo l’intifada di Gerusalemme col nostro lavoro e col nostro sangue”. Lo dichiara Fathi Hammad, un dirigente di Hamas che aggiunge: “Allah è grande e il coltello vincerà”. Un altro dirigente di Hamas, Mahmud a-Zahar, in una intervista a un sito web islamico di Gaza, ha parlato di “intifada armata” e ha aggiunto che a suo parere i palestinesi devono nella fase attuale ricorrere alle armi, per rispondere alle armi israeliane.
“Adesso è il momento degli attacchi suicidi”. Lo affermano fonti israeliane a “Ynet”: il comando di Hamas a Gaza avrebbe ordinato alle cellule in Cisgiordania di iniziare attacchi suicidi contro Israele. Le “istruzioni” sarebbero state inviate in particolare alle cellule di Hebron e Nablus perché “possono raggiungere più facilmente Gerusalemme”.
Intanto Israele ha convocato l’ambasciatore francese in Israele Patrick Maisonnave per un “confronto aspro” dopo la proposta francese di osservatori internazionali sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme. Intanto Benjamin Netanyahu, ha deciso di sospendere la costruzione di ulteriori muri di divisione a Gerusalemme tra il quartiere arabo di Jabel Mukabber e quello ebraico di Armon HaNatziv, a causa dell’ondata di proteste che la barriera ha suscitato nei partiti di destra che sostengono il governo. A riferirlo è l’emittente radiofonica Arutz Sheva, precisando che la misura è stata attaccata da diversi ministri durante una riunione del gabinetto di governo domenica sera. Per il ministro dei Trasporti, Yisrael Katz, il muro è percepito come «un risultato e un premio al terrore».