Isis: gli osteggi curdi liberati raccontano l'orrore
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Isis: gli osteggi curdi liberati raccontano l'orrore

Hanno raccontato: ci hanno torturato in diversi modi e ogni giorno venivano giustiziate dalle due alle quattro persone

Isis: gli osteggi curdi liberati raccontano l'orrore
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27 Ottobre 2015 - 18.46


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Percosse, frustrate, soffocamenti. A questo e a molto altro – purtroppo – hanno dovuto sottostare i 70 ostaggi curdi prima di essere liberati da un raid americano la scorsa settimana. Lo hanno raccontato in televisione gli stessi protagonisti, spiegando che non si aspettavano altro che essere portati fuori e fucilati. Un vero e proprio incubo che poteva diventare realtà.

Sono stati salvati da una missione delle forze speciali Usa che, tra le altre cose, è costata la vita ad un soldato americano, il primo ad essere ucciso in Iraq dal 2011. “Ci hanno torturato in diversi modi – ha detto Mohammed Hassan Abdullah in un video pubblicato dal governo regionale curdo e ripreso dalla Cnn – e ogni giorno venivano giustiziate dalle due alle quattro persone”. A molti di loro hanno rotto i denti e frustato i piedi fino a non farli più camminare.

“Le torture – gli fa eco Akram Hussen Mohammed Zahir – erano senza sosta. Ogni giorno facevano le stesse domande e ogni giorno si ripetevano le percosse”. Zahir afferma inoltre che un giorno uno dei suoi carcerieri gli ha messo una pistola alla testa e gli ha imposto di recitare la “shahada” (la formula con cui il fedele musulmano dichiara di credere in un Dio unico e nella missione profetica di Maometto) oppure sarebbe morto all’istante.

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