La guerra è arrivata in Europa
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La guerra è arrivata in Europa

Era pronosticato. Ora si vede che significa. La vita politica europea sarà sconvolta. Il fanatismo: una facciata che non spiega la sua 'intelligence'. [Giulietto Chiesa]

La guerra è arrivata in Europa
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14 Novembre 2015 - 11.45


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di Giulietto Chiesa.

L’avevamo
pronosticato. Adesso si vede meglio cosa significa. Tutta la vita politica
europea sarà sconvolta per sempre. Non ci sarà possibilità di difesa per le
classi sfruttate, subalterne. Ogni momento della vita collettiva sarà rubricato
come problema di ordine pubblico. Controlli generalizzati in nome della difesa
contro il terrorismo. La nostra vita diverrà un eterno passaggio attraverso un
metal detector.

Politici
e giornalisti, che ripetono le favole che si sono raccontate e ci hanno
raccontato, sono nella più grande confusione.

Adesso
si vede l’importanza di avere, o di non avere, una televisione che organizzi la
difesa delle grandi masse.

Ed
è solo l’inizio. La Russia, con il suo intervento in Siria, ha cambiato il
quadro politico mondiale. Il piano di ridisegnare la mappa medio-orientale è
fallito. Daesh è, di fatto, sconfitta là dov’è nata. Dunque i suoi manovratori
spostano l’offensiva in Europa.

Obiettivo
chiarissimo: terrorizzare l’Europa e costringerla sotto l’ombrello americano. A
mettere a posto la Russia penserà Washington. Del resto l’Airbus abbattuto nel
Sinai, in termini di sangue russo innocente, è equivalso al massacro parigino.
E non ce ne eravamo accolti.

Germania
e Francia (il match di calcio) sono nuovamente avvertite. E, con loro, Merkel e
Hollande. I due leader europei che stavano cambiando rotta per uscire dal
cappio americano sono avvertiti.

Il
panico successivo avvertirà tutti i minori, gli altri, anche noi, anche Atene,
Lisbona, Londra, Roma. Che guardano la tv per vedere cosa dice Obama, mentre i
loro leader (Renzi) non sanno andare in tv loro stessi a raccontare cosa
accade. Anche in questo si vede come siamo già sudditi del Grande Fratello.


Chi sono i manovratori? Il
giudizio non cambia: l’ISIS è creatura di una Spectre composta da pezzi di
Occidente e petromonarchie del Golfo. Qualcuno la guida, ed è molto potente,
carico di denaro e di armi. Il fanatismo è la sua facciata. Ma non spiega la sua “intelligence”.

Leggi anche:  La "nuova Siria" protettorato turco: una minaccia per Israele e non solo






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