La protesta vietata a Cop21 mette a tacere tutti i cittadini
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La protesta vietata a Cop21 mette a tacere tutti i cittadini

La conferenza internazionale sul clima di Parigi dopo gli attentati del 13 novembre ha impedito ai cittadini di manifestare liberamente.

La protesta vietata a Cop21 mette a tacere tutti i cittadini
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1 Dicembre 2015 - 16.14


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di
Naomi Klein, [i]The Guardian, Regno Unito[/i]

Quale sicurezza stanno difendendo a ogni costo? Quale sicurezza viene sacrificata, anche se ci sono i mezzi per fare di meglio? Queste sono le domande alla base della crisi del clima, e le risposte sono il motivo per cui i summit su questo tema spesso finiscono per scatenare rancore e lacrime. La decisione del governo francese di vietare qualsiasi “attività all’aperto” durante il vertice sul clima di Parigi è preoccupante da molti punti di vista. E soprattutto riflette la fondamentale iniquità della crisi del clima, e le priorità di questo mondo distorto.

La prima cosa da capire è che le persone che subiranno le peggiori conseguenze del cambiamento climatico non hanno praticamente nessuna voce in capitolo nei dibattiti in corso in occidente sulle misure da adottare per ridurre il riscaldamento globale. Le grandi conferenze sul clima sono delle rare eccezioni. Per due settimane ogni due o tre anni le persone che saranno colpite per prime e più duramente hanno un po’ di spazio per farsi sentire nel posto in cui si prendono le decisioni che determineranno il loro destino. È per questo che gli abitanti delle isole del Pacifico, i cacciatori inuit e i neri di New Orleans fanno viaggi di migliaia di chilometri per essere presenti.

La decisione di non concedere gli spazi per manifestare è la palese dimostrazione di abuso di potere

[url”Continua a leggere qui dall’originale in inglese”]http://www.theguardian.com/commentisfree/2015/nov/20/paris-climate-talks-protesters-hollande-violence[/url]

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