Siria, ancora bambini sotto le bombe
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Siria, ancora bambini sotto le bombe

In nome della lotta all'Isis, Russia, Francia e Usa continuano a bombardare i civili. Immagini dalla città di Manbij

Siria, ancora bambini sotto le bombe
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13 Dicembre 2015 - 12.10


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Gli orrori dello Stato Islamico sono noti. Ed è altrettanto noto che nelle città occupate dai seguaci di al-Baghdadi non vivano solo terroristi ma anche semplici cittadini che non hanno avuto né la forza, né la possibilità di fuggire.
Eppure i bombardamenti della coalizione continuano a colpire non solo le postazioni e le basi dei jihadisti, ma anche scuole, ospedali, case civili. Perché le bombe “intelligenti” non sono state ancora inventate, o se sono state inventate nessuno le sa usare.

Nei giorni scorsi Amnesty International ha denunciato la strage dei bambini nello Yemen, bombardato anche con ordigni italiani. Ma su quanto accade in Siria o Iraq non c’è altrettanta indignazione, proprio perché la ferocia dello Stato Islamico e la necessità di colpirli oscura tutto. Compreso il fatto che di mezzo ci vanno gli innocenti e non solo i terroristi.

Le immagini questa volta vengono dalla città siriana di Manbij, che fa parte del governatorato di Aleppo, ed si trova a 30 chilometri dal fiume Eufrate.
Prima della guerra a Manbij vivevano circa 100 mila persone. Ora è sotto controllo dell’Isis che l’ha occupata nel gennaio del 2013.
Manbij, in questi ultimi tempi, è diventata il centro dove viene organizzato il contrabbando internazionale di reperti archeologici, che sono una delle fonti di guadagno dello Stato Islamico.

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