Spagna, il voto fa rischiare l'ingovernabilità
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Spagna, il voto fa rischiare l'ingovernabilità

Le elezioni rivoluzionano il quadro politico. Maggioranza relativa al Ppc di Rajoy. Poi socialisti e Podemos. Infine Ciudadanos. Ma difficile trovare una maggioranza.

Spagna, il voto fa rischiare l'ingovernabilità
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21 Dicembre 2015 - 10.14


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A spoglio quasi terminato, il Pp ha il 28,6%, il Psoe il 22,3%, Podemos il 20,7% e Ciudadanos il 13,7%. La proiezione in seggi dà ai popolari 122 deputati, 93 ai socialisti, 69 a Podemos e 38 a Ciudadanos. I vari partiti nazionalisti e Izquierda Unida sono a 27 seggi.

Il voto della Spagna, che alle politiche di oggi ha detto addio al sistema del bipartitismo al potere dalla morte del dittatore Franco, regala una vittoria poco utile al premier Mariano Rajoy. Il Partido Popular di Rajoy arriva primo con ‘solo’ 122 seggi su 350 in parlamento. Perdendo quindi la maggioranza assoluta di 186 deputati conquistata nel 2011. La Spagna potrebbe dovere rinunciare definitivamente non solo alla comodità del bipartitismo che ha garantito stabilità politica.

Il risultato in seggi del Pp rende difficile un governo minoritario di Rajoy. O allora si dovrebbe fare ricorso a una qualche improbabile stampella di qualche deputato di piccoli partiti nazionalisti. L’unica coalizione che matematicamente garantirebbe i 176 seggi è una ‘grosse-koalition’ alla tedesca fra Pp e Psoe, già da tempo ipotizzata per garantire la stabilità del paese dall’ex-premier socialista Felipe Gonzalez. Lo stesso Rajoy venerdì per la prima volta non ha escluso categoricamente questa ipotesi.


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