Kosovo, violenti scontri tra polizia e manifestanti anti-governativi
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Kosovo, violenti scontri tra polizia e manifestanti anti-governativi

Migliaia contro il governo per gli accordi con Serbia e Montenegro. A Pristina, la polizia lancia lacrimogeni. Manifestanti con passamontagna lanciano molotov e sassi.

Kosovo, violenti scontri tra polizia e manifestanti anti-governativi
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9 Gennaio 2016 - 17.49


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Il Kosovo in migliaia sono scesi in piazza contro il governo per gli accordi con Serbia e Montenegro. Violenti scontri fra polizia e manifestanti sono avvenuti nel pomeriggio a Pristina.


Per disperdere dimostranti, che hanno lanciato molotov, pietre e altri oggetti contro la sede del governo, la polizia ha fatto largo uso di gas lacrimogeni.
Quella di oggi è stata l’ultima, e probabilmente la più massiccia manifestazione organizzata dall’opposizione per chiedere le dimissioni del governo guidato dal premier Isa Mustafa.


La manifestazione. Cominciata in modo pacifico, la manifestazione anti-governativa è degenerata quando gruppi di dimostranti hanno cominciato a bersagliare pesantemente la sede del governo con bottiglie molotov e sassi, dando fuoco a una parte dell’edificio. I dimostranti, molti dei quali mascherati e con passamontagna, hanno lanciato bottiglie molotov e grosse pietre anche contro i veicoli blindati della polizia, un cui automezzo e’ stato incendiato. Gli agenti hanno risposto con un fitto lancio di lacrimogeni, costringendo i manifestanti a indietreggiare e a disperdersi nelle strade intorno alla sede del governo, che e’ ora massicciamente presidiato da cordoni di polizia in assetto antisommossa.


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I motivi. Da diversi mesi l’opposizione contesta il governo di Isa Mustafa, chiedendo la revoca dell’accordo con Belgrado sulla creazione della nuova Associazione delle municipalità serbe in Kosovo (concordata nell’ambito del dialogo di Bruxelles con la mediazione Ue) e di una intesa con il Montenegro sulla demarcazione della linea di confine. Accordi che secondo l’opposizione sono anticostituzionali. Visar Ymeri, leader del movimento di opposizione ‘Autodeterminazione’, ha detto oggi che “non ci puo’ essere democrazia in un Paese i cui dirigenti violano la costituzione”. Da mesi per questo i deputati delle forze di opposizione bloccano i lavori del parlamento impedendo le sedute con il lancio di gas lacrimogeni in aula.




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