Numerose le proteste contro il recente divieto del Consiglio superiore della magistratura bosniaco di portare nei tribunali l’hijab – il velo islamico che copre collo e capelli e lascia libero il viso. Manifestazioni, soprattutto in occasione dell’odierna giornata mondiale dell’hijab, si sono svolte in alcune città della Bosnia, in particolare a Mostar, Tuzla, Bugojno e Gorazde.
“Vietare l’hijab è discriminatorio e lede la libertà di religione e di espressione”, è stato il messaggio delle donne che oggi a Mostar hanno attraversato il centro storico mostrando poster e cartelli con le scritte “Hijab – il mio diritto”, “Hijab – il mio orgoglio”, “Abolizione dell’hijab – abolizione dell’identità”.
Alle donne con hijab si sono unite anche quelle che non lo portano, come la parlamentare Selma Jakupovic che ha detto di essere “favorevole all’abolizione dei simboli religiosi nelle istituzioni pubbliche ma – ha aggiunto – questo è come vietare la gonna lunga o quella corta, è violare la liberta’ di espressione”.