Per la prima volta Barack Obama ha visitato una moschea negli Stati Uniti da presidente. Nello specifico è entrato all’Islamic Society di Baltimora, uno dei maggiori centri musulmani degli Stati Uniti.
“Recentemente abbiamo sentito una ingiustificabile retorica contro i musulmani americani che non ha alcun posto nel nostro Paese. La prima cosa che voglio dire è una cosa che i musulmani americani non sentono spesso: grazie”, ha esordito.
Ha poi aggiunto: “Le radici dell’islam sono nella pace e nella compassione”. L’inquilino della Casa Bianca ha poi lanciato una frecciatina indiretta a Trump, che spesso lo ha accusato durante la campagna elettorale: gli americani “troppo spesso” confondono l’Islam con il terrorismo.
Per questo hai poi spiegato: “Troppo spesso tutti i musulmani vengono colpevolizzati per gli atti violenti di pochi. E questo è inaccettabile”. Il presidente ha fatto più volte riferimento al momento di “preoccupazione e paura” che vive la comunità dei musulmani americani di fronte al crescere del sentimento anti-islamico dopo gli attacchi di Parigi e San Bernardino.
Obama ha raccontato di ricevere lettere di musulmani americani che “si sentono cittadini di serie B”, che sono preoccupati per come verranno trattati i figli nelle scuole. In particolare ha sottolineato come gli è stato raccontato di “bambini che chiedono ai genitori se verranno costretti a lasciare il Paese”. Ansie e preoccupazioni che “i bambini non dovrebbero avere, non in questo Paese”, ha aggiunto Obama che ha più volte ricordato come quella americana è “un’unica famiglia” a prescindere dalla fede e dell’etnia.