La Corea del Nord afferma di aver miniaturizzato la bomba nucleare, quindi il Paese è pronto a un attacco preventivo contro gli Usa in qualsiasi momento. La minaccia è l’ultima in ordine di tempo nel mezzo delle esercitazioni militari congiunte Washington-Seul, le più grandi di sempre, con quasi 320mila soldati. “Se gli imperialisti americani violano sovranità e il nostro diritto a esistere con armamenti nucleari, la Corea del Nord non esiterà ad assestare un attacco preventivo”, ha detto il leader Kim Jong-un.
In un crescendo di toni partito la scorsa settimana dopo le nuove sanzioni decise dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu in risposta al test nucleare di gennaio e al lancio del razzo/satellite di febbraio, Kim ha assicurato una reazione “spietata contro i nemici”. Parlando in un’imprecisata riunione con gli scienziati del settore nucleare, il leader s’è congratulato per gli ordigni sufficientemente piccoli da essere montati su un missile.
“Le testate sono state standardizzate al punto da poter essere montate su vettori grazie alla loro miniaturizzazione – ha commentato soddisfatto Kim -. Questo può essere definito sul serio come deterrente nucleare”. Le sue affermazioni sono state diffuse all’indomani di quelle espresse dal ministro degli Esteri cinese Wang Yi, secondo cui Pechino non potrà mai accettare una Corea del Nord impegnata a realizzare i suoi programmi atomici e missilistici. Pur riconoscendo i progressi tecnologici raggiunti, gli esperti militari non ritengono che Pyongyang abbia affinato i suoi standard fino alla produzione di ordigni miniaturizzati e tali da essere montati su un missile a lunga o lunghissima gittata.
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