Loi travail, francesi in piazza: scontri e feriti
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Loi travail, francesi in piazza: scontri e feriti

In tutta la Francia prosegue la battaglia contro la riforma del lavoro. Tanti giovani in piazza. Cariche della polizia, ferimenti e arresti.

Loi travail, francesi in piazza: scontri e feriti
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28 Aprile 2016 - 21.50


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Tensioni e scontri in Francia dove migliaia di lavoratori sono scesi in piazza, per la quarta volta in due mesi, per protestare contro la riforma del diritto del lavoro. In un tweet, la Cgt, il principale sindacato francese, ha stimato in 60.000 il numero di manifestanti a Parigi, dove ci sono stati gli scontri più volenti. Oltre che nella capitale, più di 50mila persone, in gran parte giovani, hanno manifestato in diverse altre città francesi come Nantes, Rennes, Lione e Marsiglia.

A Parigi, all’ingresso del ponte Austerlitz, sulla riva sinistra della Senna, decine di manifestanti hanno lanciato bottiglie, pietre ed estintori contro le forze di sicurezza, che hanno risposto con gas lacrimogeni. Due poliziotti sono rimasti feriti, uno gravemente. Cinque le persone arrestate secondo la prefettura.

Gli arresti. Dopo vari incidenti, 57 persone sono state arrestate a Marsiglia. Ventitré invece quelle fermate a Nantes. A Rennes, un giovane di 20 anni è stato ferito alla testa, secondo la prefettura di Ille-et-Vilaine, che non ha fornito dettagli sul suo stato di salute. A Tolosa, dove si erano radunati 12.000 manifestanti (4.000 secondo la polizia) due agenti sono rimasti feriti lievemente dal lancio di oggetti provenienti da manifestanti col volto coperto.

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Le precedenti manifestazioni si sono svolte il 9 e 31 marzo, e il 9 aprile. Il disegno di legge, che porta il nome della ministra Myriam el-Khomri, approderà in Parlamento il prossimo 3 maggio e nuovi cortei sono previsti sia per quel giorno che per il Primo maggio.

Sindacati e il nuovo movimento della [url”Nuit Debout”]http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=87470&typeb=0[/url]. Dietro questi scontri c’è anche lo stato di emergenza che il governo vuole prorogare per la terza volta, che impedisce la libertà di manifestare e crea situazioni di forte tensione.
Nelle Nuit Debout sempre più persone pongono il tema dell’opposizione esplicita allo stato d’emergenza.

La manifestazione di oggi, è anche l’opportunità per il movimento NuitDebout di provare un inizio di “convergenza” coi sindacati sul ritiro della legge El Khomri sul lavoro (il jobs act alla francesce, ndr).

Tra i sindacati in lotta per il ritiro del legge lavoro, i tre principali, all’infuori dei sindacati degli studenti, hanno degli atteggiamenti differenti rispetto al movimento. Force Ouvriere (FO, vicino ai socialisti), preferisce concentrarsi sul ritiro della legge.
Alla CGT, riunita la settimana scorsa in congresso a Marsiglia, i dibattiti sono stati numerosi per sapere se occorreva o no sostenere il movimento, e beneficiare così di nuova linfa nella lotta contro la legge sul lavoro.

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Il sindacato Solidaire, è dall’inizio vicino a Nuit Debout. Ha parecchie volte prestato del materiale e dichiarato le occupazioni in prefettura.


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